Scuola: il M5s chiede di sbloccare subito l’aumento in busta paga

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“Dal 1° gennaio 2025, il taglio del cuneo fiscale avrebbe dovuto tradursi in stipendi più alti per milioni di lavoratori dipendenti della scuola. Una misura definita ‘storica’ dal governo, ma che nei fatti non è ancora una realtà per una parte significativa del pubblico impiego” – denuncia in una nota Antonio Caso, capogruppo del M5S in Commissione Cultura alla Camera.

Anche nel cedolino scuola di aprile, infatti, molti dipendenti pubblici – e in particolare il personale della scuola, già provato dagli effetti dell’inflazione e dall’aumento dei costi energetici – si trovano con buste paga inferiori alle aspettative. Il motivo? Un grave ritardo nell’aggiornamento dei sistemi informatici NoiPA, che di fatto sta impedendo l’applicazione del beneficio previsto per legge.

“È inaccettabile che un problema tecnico legato all’inefficienza del Ministero finisca, ancora una volta, per gravare sulle spalle dei lavoratori. Chi ha diritto a un aumento in busta paga non può essere penalizzato da disservizi che nulla hanno a che vedere con il suo operato” – aggiunge Caso.

Per questo motivo, il Movimento 5 Stelle ha presentato un’interrogazione parlamentare rivolta al ministro dell’Economia, chiedendo l’immediato sblocco dell’applicazione del taglio del cuneo fiscale anche per i dipendenti pubblici. “I lavoratori non possono più attendere: lo Stato deve garantire il rispetto degli impegni presi”, conclude il deputato.

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