Sono più di 860mila gli studenti che frequentano le nostre scuole che non hanno la cittadinanza italiana. A rilevarlo è il Focus “Principali dati della scuola-Avvio anno scolastico 2024-2025” messo a punto dal Ministero dell’Istruzione e del Merito.
Un quarto vive in Lombardia
Secondo il report gli studenti senza la cittadinanza del nostro Paese sono 864.425. Il gruppo più numeroso, pari a 322.014, è alle elementari, mentre 226.125 alle superiori, 209.074 alle scuole medie, mentre 107.212 si trovano nella scuola dell’infanzia. Il 25,5% vive in Lombardia pari a 220.068 giovanissimi, seguita dall’Emilia-Romagna con il 12,5% ovvero 107.747 ragazzi. Un altro 10,5% vive in Veneto (91.096), nel Lazio c’è il 9,2% degli studenti senza cittadinanza italiana, stessa percentuale del Piemonte (79.591), l’8,3% è in Toscana. La regione con minor numero di immigrati senza cittadinanza è la Sardegna con lo 0,6%.
Le proposte sullo Ius scholae
Numeri che sono destinati ad infiammare ancora di più il dibattito politico sul tema dello ius soli e ius scholae. In Parlamento tra fine 2024 e inizi 2025 si fronteggeranno diverse proposte di legge. Il Pd ne ha depositata una alla Camera che prevede l’ok alla cittadinanza sia per i bimbi che nascono in Italia (con uno dei genitori che ha compiuto un anno di residenza legale), sia per quelli che, arrivati in territorio nazionale entro i 12 anni, abbiano frequentato la scuola per 5 anni, compresa quella materna.
Bakkali (Pd): “21 anni di attesa”
Ad annunciare i contenuti dell’iniziativa legislativa del Partito Democratico è stata la deputata Ouidad Bakkali che ha atteso 21 anni per diventare cittadina italiana: “Se ci fosse stato lo ius scholae ci sarei arrivata molto prima…- ha detto -. Ora, allineandoci alla maggioranza dei paesi europei, proponiamo anche di far scendere da 10 a 5 gli anni di residenza continuativa richiesti. Infine, i contributi di chi richiede la cittadinanza dovrebbero essere devoluti al ministero dell’Istruzione per progetti di educazione civica”.
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