Scuola, genitori e studenti preoccupati: «Maturità e valutazioni sono delle incognite»

L’associazione Age: viviamo una situazione eccezionale, se ne tenga conto per l’esame. La presidente Togliani:«I ragazzi con difficoltà ora sono ancor più svantaggiati» 

MANTOVA. Il mondo della scuola, dagli insegnanti agli studenti e alle famiglie, sono in attesa di chiarimenti. Perché l’emergenza coronavirus, oltre ad aver portato ad oltre un mese la sospensione delle lezioni e a porre problemi pratici ai genitori dei più piccoli, crea una serie di incognite: esame di stato, valutazioni (interrogazioni, prove scritte), recupero per gli alunni con problemi.

E diciamolo: le famiglie non hanno sempre la possibilità di seguire i ragazzi in questa fase del tutto eccezionale della didattica a distanza: perché lavorano o perché non hanno dimestichezza con gli strumenti digitali. D’altronde, come annotano anche gli stessi operatori dell’istruzione e riviste specializzate del settore, nemmeno tutti i docenti hanno conoscenze digitali a un livello tale da consentire sempre una reale didattica a distanza.

«Sappiamo che l’anno non sarà perso indipendentemente dalla durata della pausa, ma ovviamente tutti sono in attesa di direttive su come fare le valutazioni in itinere e finali e sulla formula e i contenuti che verranno dati alla maturità. I ragazzi che l’affronteranno quest’anno non possono essere penalizzati rispetto a chi li ha preceduti». A parlare è Patrizia Togliani, presidente provinciale di Age, l’Associazione genitori. Le preoccupazioni non mancano nelle famiglie. Certo, gli istituti, tramite il registro elettronico o tramite Skype, piattaforme e applicazioni create per le scuole più avanzate in materia di didattica digitale, stanno facendo lavorare i ragazzi. «Occorre che anche gli studenti si impegnino e mostrino maturità – dice la Togliani – ma non tutte le famiglie sono attrezzate per affiancare e seguire i figli in queste condizioni del tutto eccezionali. Molto dipende poi anche dall’età degli studenti».

Togliani informa che «ci sono portali online di genitori che si stanno organizzando per condividere suggerimenti sugli aspetti didattici e psicologici (soprattutto per i più piccoli). Non tutte le famiglie hanno gli stessi strumenti per affrontare questa situazione. E, in questo quadro, studenti e alunni più fragili sono svantaggiati». 

gazzettadimantova

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