Sciopero 11 gennaio, gli studenti protestano: “Vogliamo tornare a scuola in sicurezza”

Students wear protective facemasks as they arrive for their first day of school at Mendel College, in Haarlem, The Netherlands. - Pupils and employees of a number of secondary schools must wear protective facemask when they walk through the corridors as part of the rules adopted to fight against the spread of the COVID-19 (novel coronavirus). (Photo by Robin VAN LONKHUIJSEN / ANP / AFP) / Netherlands OUT (Photo by ROBIN VAN LONKHUIJSEN/ANP/AFP via Getty Images)

L’11 gennaio protestano per chiedere maggiori garanzie e certezze in merito al ritorno a scuola. La rete degli studenti medi chiede di astenersi dalla DaD o dalla didattica in presenza.

Scioperiamo perché vogliamo tornare in una scuola in presenza e la vogliamo ora e in sicurezza: vogliamo essere messi nelle condizioni di tornare nelle nostre aule, fra i nostri banchi, con i nostri compagni e le nostre compagne. Abbiamo bisogno di un piano che risolva le enormi problematiche causate da decenni di tagli e di disinvestimenti”, scrive in una nota la Rete degli studenti medi, che invita tutti gli alunni ad astenersi dalle lezioni in presenza e in Dad il prossimo 11 gennaio.

Soprattutto negli ultimi giorni abbiamo visto ripresentarsi lo schema che ormai va avanti da troppo tempo– scrivono- ci siamo stancati di essere messi in secondo piano, ci siamo stancati di non essere consultati quando si parla del nostro futuro e ci siamo stancati della poca serietà con cui si sta affrontando il rientro. Vogliamo essere coinvolti nei processi decisionali che riguardano la riapertura delle scuole. È necessario che gli studenti e le studentesse possano esprimere le loro priorità, e che la loro voce venga ascoltata”.

Vogliamo una scuola sicura e vivibile– continuano gli studenti- vogliamo un sistema di trasporti funzionante con degli investimenti mirati che possano seriamente sopperire alle mancanze di tutti questi anni, vogliamo un sistema di tracciamenti efficace e vogliamo che si investa per potenziare le pessime connessioni delle scuole. Poco o niente è stato fatto per garantirci i nostri diritti, per garantirci un rientro in presenza sicuro”.

Non possiamo più permetterci che si parli del destino degli studenti senza i diretti interessati- concludono- Ci priviamo un giorno della scuola per non esserne privati mai più”.

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