Scarsa adesione allo sciopero generale dei sindacati di base. Trasporti regolari e scuole con qualche uscita anticipata

Anche a Roma i disservizi sono stati leggeri. Regolare la programmazione dei treni. In alcune scuole anticipato l’orario di uscita degli studenti per l’assenza solo di alcuni insegnanti

Nessun grosso disagio a seguito dello sciopero generale indetto dal sindacato di base USB nel settore dei trasporti specialmente su ferro e della scuola per chiedere un incremento di 300 euro generalizzati in busta paga. Ferrovie dello Stato ha reso noto che circoleranno regolarmente le Frecce e gli Intercity di Trenitalia in occasione dello sciopero nazionale (con esclusione della zona dell’Emilia Romagna colpita dall’alluvione) dalle 9 alle 17 di oggi.

Le Ferrovie si sono impegnate ad assicurare “la quasi totalità dei collegamenti, con possibili leggere modifiche al programma dei treni regionali”. In realtà disservizi non ci sono stati. Nel settore scolastico solo un ristretto numero di lavoratori ha aderito alla protesta. In qualche scuola è stato anticipato l’orario di uscita.

Sciopero Usb non ha interessato l’Emilia-Romagna

L’Unione sindacale di base (Usb), con l’adesione di Ps e Fisi, aveva indetto per quest’oggi venerdì 26 maggio uno sciopero generale per l’intera giornata: “Un passaggio importante per la ripresa delle rivendicazioni dei lavoratori e delle lavoratrici in Italia dentro un’economia di guerra, sia quella in Ucraina sia quella scatenata dal governo Meloni contro le fasce più povere e deboli” hanno dichiarato i sindacati. Lo sciopero, che non interesserà i servizi essenziali delle zone dell’Emilia-Romagna colpite dall’alluvione, coinvolgerà i settori pubblici e privati.

Coinvolta la scuola, di ogni ordine e grado. Dalle 9 alle 17 invece disagi per i viaggiatori, con i treni che potranno subire cancellazioni o variazioni, esclusi i treni a lunga percorrenza. Le motivazioni dello sciopero, secondo quanto riferito dai sindacati, sono relative alla richiesta di aumenti salariali di 300 euro che garantiscano il recupero di potere d’acquisto di fronte al forte aumento dei prezzi e alle perdite accumulate nel corso delle ultime tornate contrattuali, oltre a una nuova indicizzazione dei salari. Proteste inoltre contro il nuovo codice degli appalti, il cosiddetto decreto Cutro e la delega fiscale. I sindacati chiedono anche l’abolizione dell’Iva sui beni di prima necessità, la detassazione delle pensioni e la stabilizzazione di tutti i precari. Proteste poi in difesa del reddito di cittadinanza, per il salario minimo, la riduzione dell’orario di lavoro e il diritto ai servizi pubblici gratuiti e accessibili. Mobilitazione anche contro il coinvolgimento dell’Italia nella guerra in Ucraina, l’invio di armi e di risorse in teatri di guerra.

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