È il 722esimo anno dalla fondazione dell’Università La Sapienza quello inaugurato questa mattina a Rieti, presso il teatro Flavio Vespasiano, dall’ateneo romano per il 2024/2025. È la prima volta che questo appuntamento viene celebrato fuori la cittadella universitaria di Roma. “La scelta di svolgere la cerimonia di inaugurazione presso il Polo universitario di Rieti – dichiara la rettrice Antonella Polimeni – è espressione di una volontà politica e culturale con cui Sapienza intende promuovere e sperimentare una nuova modalità di realizzazione delle proprie missioni istituzionali di formazione, ricerca e valorizzazione delle conoscenze. Si tratta – prosegue la rettrice – di un cambiamento di paradigma, di una svolta nell’interpretazione dei compiti che una grande università sente il bisogno di intraprendere”.
“A Rieti il nostro Ateneo opera da diversi anni sempre in collaborazione con le istituzioni e le autorità locali. Il vettore che ci unisce è rappresentato da studenti e studentesse che chiedono un’offerta sempre più qualificataa tutela di un futuro lavorativo all’altezza delle sfide”. Alla cerimonia erano presenti il commissario straordinario del Governo per la riparazione e la ricostruzione del sisma del 2016 Giudo Castelli, la vide presidente della Regione Lazio, Roberta Angelilli, il sindaco di Rieti Daniele Sinibaldi e quella di Latina Matilde Celentano.
L’intervento della ministra Bernini: “Pnrr non sarà saracinesca che si abbassa”
La ministra dell’Università e della Ricerca Anna Maria Bernini ha inviato un messaggio per l’inaugurazione. “Tengo molto al polo di Rieti dove avete deciso di tenere la cerimonia di avvio del nuovo anno accademico. Sono passati già due anni dalla inaugurazione di questa bella realtà ma c’è già traccia di un percorso di cui andare orgogliosi. Un polo che dice molto anche della Sapienza, della sua volontà di essere presente su tutto il territorio – ha affermato la ministra -. Nel territorio sono le nostre radici, nell’internazionalizzazione i rami di un proficuo percorso di crescita e che crescono università come la sapienza è un dato di cui tutti dobbiamo essere soddisfatti anche per l’eccellente reputazione internazionale del vostro Ateneo che ci viene ogni anno confermata dai più noti ranking accademici mondiali. Rieti poi nasce come polo didattico dalla collaborazione della Sapienza con l’Università della Tuscia”.
“La somma di due storie quindi, ma anche di luoghi di formidabile innovazione – ha proseguito Bernini – è una sinergia che vogliamo valorizzare, è il fare rete e sono soprattutto opportunità in più che offriamo ai nostri studenti per rimanere sui territori a parità di offerta formativa rispetto ad una grande città. Anche questo è onorare il diritto allo studio. Parità, ma anche specificità dell’offerta formativa che rispecchi la vocazione locale. Ricordo di essere stata con voi due anni fa per l’inaugurazione di questo polo didattico.
Ricordo quel clima, l’atteggiamento di fiducia e determinazione che coinvolse tutti. Il ministero che mi onoro di servire, ci ha creduto molto. Prima di tutto, ma non solo, finanziandolo con un accordo di programma, facendo poi anche ricorso alle risorse del Pnrr. Nel nostro percorso, nel comune pensare di questo governo, il Pnrr non sarà una saracinesca che all’improvviso si abbassa”.
Gli interventi
Sono intervenute, poi, la direttrice generale Loredana Segreto e la studentessa del corso di laurea in Medicina e Chirurgia del polo di Latina, Nausica Mellano. Una breve lectio magistralis è stata invece tenuta dal consigliere della rettrice per il Patrimonio artistico dell’Ateneo Alessandro Zuccari dal titolo ‘Inter arma silent Musae? Arte e cultura della pace’. La sede di Rieti conta 1223 studenti iscritti all’anno accademico 2024/2025, distribuiti tra i corsi di laurea delle facoltà di Economia, Ingengeria civile e industriale, Medicina e odontoiatria e Professioni sanitarie.
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