Concorsone scuola, slitta il bando per l’assegnazione di 63.700 cattedre a tempo indeterminato. La pubblicazione dell’atteso bando di concorso, che sarebbe dovuta avvenire entro il 1° dicembre e che il ministro Giannini aveva prorogato fino al 2 dicembre, non avverrà se non in una decina di giorni. A farlo sapere è lo stesso ministero dell’Istruzione, tuttavia, voci interne al Pd indicano in 2-3 settimane i tempi utili alla pubblicazione del bando, data che potrebbe slittare ulteriormente a seconda della disponibilità del Consiglio dei Ministri a ratificare le ultime modifiche.
Il testo del bando, di fatto, è già pronto: se ne conoscono molti dei punti chiave (dall’assenza di prove preselettive, all’eliminazione dei quiz nozionistici) nonché le tempistiche (prime prove in primavera e graduatorie entro settembre in modo da garantire il regolare inizio dell’anno scolastico); mancano ancora le nuove classi di concorso, ovvero i criteri che stabiliscono requisiti di partecipazione ai bandi, che saranno 3, uno per la scuola primaria, uno per la secondaria e un terzo per gli insegnanti di sostegno.
Un lavoro molto complesso che ha subito diversi stop sia dal Consiglio di Stato, che ha chiesto chiarimenti a riguardo, sia dalla Commissione Cultura, che ha invece approvato la riforma suggerendo però una serie di condizioni ancora tutte da recepire. “È un lavoro molto complesso, ci sarebbe piaciuto affrontarlo con più calma, per impostare le nuove classi su una metodologia pedagogica moderna – ha spiegato Maria Grazia Rocchi, la deputata Pd relatrice della riforma alla Commissione della Camera – Ci rendiamo conto che c’è una contingenza, quella del concorso, che ha condizionato tempi e modi di lavoro. Dovevamo innanzitutto tutelare le abilitazioni esistenti e i diritti acquisiti, non era facile. In ogni caso ci sono ancora diverse migliorie da fare: il governo ha promesso di recepire tutte le condizioni indicate”.
Ancora alcune settimane di attesa, quindi, per i quasi 200 mila docenti precari al momento esclusi dal piano di assunzioni della Buona Scuola, nella speranza che il tanto atteso concorsone arrivi prima dell’anno nuovo.
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