I ricercatori precari delle Università italiane entrano in agitazione. Il 20 marzo è già in programma una giornata di mobilitazione nazionale per poi arrivare allo sciopero degli Atenei.
È quanto è stato deciso lo scorso fine settimana a Bologna, in occasione del primo incontro nazionale delle Assemblee precarie universitarie. In due giorni, sabato 8 e domenica 9 febbraio, negli spazi della Facoltà di Lettere in via Zamboni, si sono riunite “circa 400 persone provenienti da tutta Italia – riferiscono gli organizzatori, tra ricercatori, studenti, docenti e personale tecnico-amministrativo. La discussione si è concentrata su come proseguire un processo di mobilitazione contro la riforma Bernini del pre-ruolo accademico e i tagli al Fondo di finanziamento ordinario”.
Con questo obiettivo, l’assemblea ha lanciato un mese di agitazione che vedrà nella data del 20 marzo una giornata nazionale di mobilitazione, come un primo passo per provare a costruire, come Assemblee Precarie, uno sciopero generale dell’università.
“Per promuovere la mobilitazione – spiegano ancora i ricercatori precari – si sta lavorando a un programma comune di rivendicazioni, sintetizzate in un manifesto del precariato accademico, che servirà come strumento per ampliare la mobilitazione coinvolgendo non solo le precarie e precari della ricerca, ma anche studentesse e studenti, docenti strutturati e lavoratrici e lavoratori esternalizzati dei servizi universitari”.
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