Ricerca, si inaugura a Napoli il più potente computer quantistico italiano a superconduttività

I computer quantistici sono un nuovo tipo di computer basato sulla fisica quantistica. Enormemente più potenti di quelli che conosciamo oggi

È stato inaugurato nel Dipartimento di fisica “Ettore Pancini” del campus di Monte Sant’Angelo dell’Università Federico II di Napoli il nuovo Centro di Computazione Quantistica Superconduttiva. È l’unico pubblico in Italia e ospita il più potente computer quantistico italiano su piattaforma superconduttiva, uno tra i principali in Europa.

Il progetto è stato finanziato con circa 4,5 milioni di euro nell’ambito delle attività del National Centre for High Performance Computing, Big Data and Quantum Computing. A sottolinearne l’importanza, la presenza del sindaco di Napoli Gaetano Manfredi, del rettore della Federico II Matteo Lorito, dell’assessora alla ricerca della Regione Campania Valeria Fascione e del responsabile del settore Quantum Technologies della Commissione Europea, Oscar Diez.

Cosa sono i computer quantistici

I computer quantistici sono un nuovo tipo di computer basato sulla fisica quantistica. Enormemente più potenti di quelli che conosciamo oggi, promettono una vera rivoluzione tecnologica dalle incredibili potenzialità. Mentre, infatti, i computer tradizionali svolgono operazioni in sequenza sui bit, quelli quantistici lavorano in parallelo su unità d’informazione chiamate qubit e più qubit ha un computer quantistico, più è potente. Nel 2019, ad esempio, il computer a 53 qubit di Google ha svolto un calcolo in 200 secondi contro i 10mila anni necessari a un computer tradizionale! I computer quantistici permetteranno di affrontare problemi prima irrisolvibili, ma sono molto complessi da realizzare perché richiedono tecnologie d’avanguardia basate sulla “superconduttività”, un fenomeno che si manifesta a temperature estremamente basse.

Proprio in questo campo, però, Napoli vanta una tradizione di 50 anni riconosciuta a livello internazionale grazie alla quale oggi è il polo più avanzato d’Italia nelle tecnologie quantistiche su piattaforma superconduttiva. E questo grazie anche alla presenza di esperti come il fisico Francesco Tafuri (ideatore dell’intero progetto, responsabile scientifico e coordinatore per la Federico II del Centro nazionale di Quantum Computing) supportato da numerosi colleghi tra i quali Davide Massarotti, Halima Ahmad, Giampiero Pepe e dai giovani dottorandi e laureandi del gruppo napoletano che in questi ultimi anni ha segnato tappe fondamentali.

L’utilizzo nel mercato

Già nel 2018, infatti, al Dipartimento di fisica operava un laboratorio congiunto con Seeqc (azienda newyorkese del settore) e nel 2020 veniva misurato il primo qubit superconduttivo d’Italia. Poi nascevano i primi due computer quantistici pubblici italiani a 5 qubit, al polo di San Giovanni e al Dipartimento di fisica. Ora, l’inaugurazione di domani fa compiere un altro salto in avanti alla ricerca italiana grazie al nuovo computer da ben 24 qubit (ma progettato per arrivare a 100) installato a Monte Sant’Angelo. Sosterrà l’industria, la ricerca e la filiera italiana del calcolo quantistico adottando, tra l’altro, sistemi di supporto con processori quantistici alternativi sviluppati alla Federico II in collaborazione con industrie e centri di ricerca. Entro la fine dell’anno, poi, è già in programma il suo potenziamento con l’istallazione di un processore a 40 qubit.

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