Ricerca, la ministra Messa: “Vera sfida è rendere l’Italia più attrattiva per i ricercatori esteri”

La ministra Maria Cristina Messa nella giornata mondiale della ricerca italiana: “Dobbiamo portare ricercatori esteri in Italia”

Nel giorno dedicato alla ricerca italiana nel mondo, la ministra dell’Università, Maria Cristina Messa, torna a parlare di una delle ossessioni del mondo accedemico italiano: la fuga dei cosiddetti “cervelli italiani all’estero”.

Ospite di RaiNews24 la ministra Messa questa mattina ha voluto ribadire un concetto a lei, e non solo, molto caro: ovvero che è sbagliato parlare di fuga e di rientro di cervelli perché la ricerca, e quindi la scienza, non ha confini e non può essere inglobata in un singolo Paese piuttosto che in continente.

“Io credo che la parola giusta da usare quando si fa riferimento alla ricerca e al suo mondo, ai nostri ricercatori sia ‘circolazione’, e non ‘fuga’ o ‘rientro’ – ha spiegato la ministra – Io stessa ho fatto un’esperienza di 5 anni all’estero e come me altri studiosi e ricercatori hanno beneficiato di periodi in giro per il mondo. Piuttosto, a mio avviso, dovremmo concentrarsi su come rendere il nostro Paese altrtettanto attrattivo. I nostri ricercatori e le nostre ricercatrici sono molto stimati all’estero. Però dovremmo avere anche ricercatrici e ricercatori stranieri che scelgono l’Italia per portare avanti la propria attività di studio“.

La ministra Messa poi si è soffermata anche sulla situazione della ricerca italiana nelle regioni del Mezzogiorno che spesso trova poco spazio o nulla anche in ambito accademico. “Io credo quella portata avanti al Sud sia una ricerca di ottima qualità, addirittura di fronteria. Per questo penso che sia arrivato il momento di cambiare la narrazione e di raccontare un po’ meglio quelle realtà” ha concluso la ministra dell’Università e della Ricerca.

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La ministra Messa: "Fuga dei cervelli? Meglio parlare di circolazione. Ricerca non ha confini"

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