Ricchi, ricchissimi… praticamente in mutande: gli insegnanti italiani sono quelli che guadagnano di meno

A sancirlo è il rapporto Education at glance 2021 dell’Ocse. La retribuzione media di un docente italiano (33mila euro) è inferiore a quella dei suoi colleghi in giro per il mondo (fino a 51mila euro all’anno).Dal 2008 stipendi diminuti del 5%.
Prof con la valigia

In tanti lo sospettavano, molti avevano qualche certezza in più leggendo le loro buste paga ma adesso l’amara verità è stata scolpita anche nelle fredde tabelle dell’Ocse: fare l’insegnante in Italia non fa diventare ricchi. È quanto ha certificato l’Education at glance 2021, l’ultimo rapporto sullo stato dell’istruzione nel mondo stilato dagli esperti dell’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico e i cui risultati principali sono stati pubblicati oggi dal Corriere della Sera.

Secondo il rapporto Ocse le prospettive di guadagno di un giovane italiano che decide di intraprendere la carriera didattica a scuola sono poco più della metà (fra il 56 e il 64 per cento) di quelle che avrebbe rivolgendo la sua attenzione e le sue ambizioni lavorative altrove. In pratica un insegnante (maschio) guadagna tra il 76 e l’85 per cento di quanto prendono i suoi ex compagni di studi che hanno scelto di fare altro.

A pesare anche il fatto è che lo stipendio medio in Italia di un docente è di circa 33 mila euro che è di gran lunga inferiore a quello che si può trovare in giro per il mondo dove la retribuzione media (a seconda se si insegni nella scuola primario piuttosto che in un istituto superiore) varia dai 40mila ai 51mila euro. Pagati meno è vero ma anche per lavorare di meno, perché rispetto agli altri Paesi dell’Ocse le ore di lavoro in una scuola italiana sono sensibilmente di meno: 918 ore l’anno per la scuola d’infanzia (contro le 989 della media degli altri Paesi), 746 alla primaria (contro 791), 610 alle medie e alle superiori (contro rispettivamente 723 e 685).

Una situazione che pare essersi cristallizzata ormai da tempo visto che mentre negli altri Paesi dell’area Ocse gli stipendi dei professori aumentano, seppur di poco (2-3% all’anno), dal 2008 in poi quelli italiani sono addirittura calati del 5%. Le ragioni sono tante e riguardano principalmente la composizione della busta paga e la composizione anagrafica del corpo docente. In Italia nel 2019 ben tre insegnanti su cinque (58-62 per cento) avevano almeno cinquant’anni: una parte di loro è andata in pensione lasciando il posto a colleghe più giovani con stipendi più leggeri perché al primo incarico.  Anche andando in pensione però non pensate che il “calvario economico” dei prof sia finito: in media negli altri Paesi si può arrivare alla pensione con uno stipendio che è il doppio di quello percepito all’inizio del percorso lavorativo, in Italia al massimo aumenta del 46-55 per cento.

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