Prof violentò studentesse: dovrà risarcire la scuola ma non le sue vittime. Ira dei genitori

La Corte dei conti ha stabilito un danno di immagine per un istituto scolastico di 100mila euro. Nel processo penale però nessun giudice aveva previsto un risarcimento nei confronti delle ragazze che avevano subito le violenze. “Premiato chi non fece nulla per proteggerle” dicono i genitori.

Le studentesse violentate dal prof non hanno avuto nemmeno un centesimo di risarcimento mentre la scuola (che secondo i genitori delle ragazze non fece nulla per scoprire gli abusi) adesso potrà incassare 100mila euro per il danno d’immagine subìto. È quanto ha stabilito la Corte dei conti riguardo a una vicenda di violenza all’interno di un istituto magistrale di Cagliari, ora liceo “Eleonora d’Arborea”, che ha avuto come protagonista un docente condannato in via definitiva a dieci anni di carcere per concussione e violenza sessuale.

I fatti risalgono al 2013 ma soltanto adesso i giudici contabili hanno stabilito che la scuola debba essere risarcita da parte del docente. Una decisione che, secondo quanto hanno raccontato l’Unione Sarda e il Messaggero, ha fatto andare su tutte le furie i genitori delle ragazze abusate per anni dal prof di matematica visto che a loro, in tutti e tre i gradi di giudizio, nessuno ha mai riconosciuto un risarcimento per il danno (materiale) subìto.

“Nessuno ha protetto le nostre ragazze”

“Viene risarcita la scuola che per anni non ha protetto le alunne: è vergognoso” è lo sfogo di uno dei genitori delle ragazze che frequentavano la scuola nel periodo in cui il docente era ancora in cattedra. “In pratica chi non ha fatto nulla, la scuola, viene risarcita anche se ha abbandonato le sue ragazze. Era il 2013 – racconta il papà – Mi accorsi che non c’erano interrogazioni, né verifiche ma arrivavano i voti. Era tutto molto strano. A dicembre di quell’anno andai a parlare col dirigente. Non successe nulla”. Poi la denuncia delle ragazze. “Solo allora – ricostruisce – la scuola decise di muoversi“.

Per la scuola un risarcimento da 100mila euro

La vicenda penale si era chiusa in via definitiva nel 2018, con il verdetto della Cassazione, ma è di questi giorni la decisione della Corte dei conti: il docente dovrà risarcire l’Ufficio scolastico provinciale con 100 mila euro. “Somma da considerarsi assolutamente adeguata e proporzionata – si legge nel dispositivo – considerato che l’insegnante rivestiva, quale docente di liceo, un ruolo della massima delicatezza e rilevanza in ragione della sua funzione di educatore, che la condotta illecita è stata contraddistinta da azioni gravissime e reiterate nel tempo, e che l’impatto mediatico negativo a livello nazionale è stato davvero notevole e continuativo”.

Sesso in cambio di bei voti

Secondo le accuse che hanno portato alla condanna passata in giudicato, l’insegnante dal 2006 aveva abusato delle ragazzine negli incontri pomeridiani destinati allo “sportello didattico”, per poi elargire bei voti. Ora scatteranno le procedure dell’erario per la riscossione del denaro. Poi si capirà se quella somma potrà essere utilizzata per iniziative a sfondo sociale, magari per una campagna di sensibilizzazione contro la violenza sulle donne.

LEGGI ANCHE:

Total
1
Shares
Lascia un commento
Previous Article

John McCourt a Corriereuniv.it: "L'istruzione in Europa sta cambiando". L'intervista

Next Article

Università dell'Insubria, Mattarella e Bernini inaugurano l'anno accademico. La ministra: "Dare sempre più forza e valore all’università e alla ricerca"

Related Posts