Prof ucciso a scuola, arrestato il bidello: si indaga su un prestito

L’indagato respinge le accuse. Il delitto commesso in un magazzino nell’orario di uscita degli studenti

L’attenzione degli inquirenti continua a concentrarsi sui motivi di natura economica: ci sarebbe un prestito dietro l’omicidio del professor Marcello Toscano, insegnante alla scuola “Marino Guarano” di Melito, in provincia di Napoli . Il prof, infatti, avrebbe prestato dei soldi al collaboratore scolastico che è stato fermato dai carabinieri per l’omicidio: il prestito di denaro avrebbe reso sempre più tesi i rapporti tra i due, a tal punto da far maturare nel bidello l’idea di uccidere l’insegnante. A far propendere i magistrati della Procura di Napoli Nord per il fermo del collaboratore scolastico anche alcune tracce di sangue rinvenute sugli abiti dell’uomo, che adesso sono oggetto di analisi da parte degli investigatori.

Ucciso all’uscita da scuola

Stando a quanto si apprende dalle indagini, Toscano potrebbe essere stato ucciso a cavallo dell’uscita degli studenti dal plesso scolastico: la circostanza dovrà però essere confermata dall’autopsia. Le immagini delle telecamere di videosorveglianza della scuola mostrano infatti i due che si avviano verso il cortile dell’istituto, intorno alle ore 13, ma poco più tardi in quello stesso punto le telecamere riprendono soltanto il collaboratore scolastico che fa ritorno verso l’edificio.

Ricordo dei colleghi

Intanto, le comunità di Mugnano – dove il prof viveva – e di Melito sono ancora sconvolte per l’efferato delitto e per la morte dell’insegnante. Un collega di Marcello Toscano, nonché suo amico del cuore, il professor Raffaele Virgilio, su Facebook ha voluto così ricordare l’insegnante: “Chi ci darà la sua risata che si diffondeva nei corridoi?. I suoi abbracci? Ho sempre scorto il sorriso sul volto di Marcello anche nei momenti apparentemente bui, e sarà così anche ora, mentre in televisione parlano di lui lo immagino in quella risata che lo ha sempre contraddistinto, così come lo immagino nel suo stupore per la violenza che gli è stata riservata”.

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