Prof no vax vincono il ricorso sugli stipendi congelati: il Ministero dell’Istruzione dovrà risarcirli

Il giudice del lavoro di Rimini ha dichiarato illegittimo il provvedimento di sospensione che aveva riguardato 4 docenti che non si erano sottoposti al vaccino anti-Covid. Le scuole li avevano lasciati senza stipendio nonostante fossero assenti da scuola perché in malattia.

I docenti no vax a cui erano stati congelati gli stipendi perché non si erano sottoposti al vaccino anti-Covid dovranno essere risarciti dal Ministero dell’Istruzione. È quanto ha stabilito il giudice del lavoro di Rimini che ha dichiarato illegittimo il provvedimento di sospensione dello stipendio perché in quel momento i prof si trovavano ufficialmente in congedo per malattia.

Le cause riguardavano, così come riporta oggi il Resto del Carlino, quattro docenti di altrettante scuole di Rimini (il liceo Serpieri, l’istituto Marco Polo, l’istituto comprensivo di Mondaino e l’istituto Alberti) che a gennaio del 2022 avevano ricevuto dei provvedimenti disciplinari a causa del loro rifiuto di sottoporsi al vaccino anti Covid-19. Alcuni erano stati sospesi per due mesi, altri per un periodo inferiore ma a tutti era stato congelato lo stipendio per l’interno periodo.

Con la sentenza depositata lo scorso 3 maggio il giudice ha accolto i loro ricorsi in quanto “sospendere dal servizio un lavoratore non vaccinato che si trova in congedo per malattia, si configura come una decisione priva di logica perché finalizzata a contrastare un rischio inesistente”. Di fatto, secondo il giudice, non essendo a scuola a lavorare ma a casa in malattia, “i docenti non potevano rappresentare alcun rischio per la sicurezza dei luoghi di lavoro”.

Adesso sia le scuole che il Ministero dell’Istruzione dovranno versare gli stipendi negati ai prof: somme che vanno dai 2mila euro fino a quasi 4mila euro per ogni insegnante, a seconda del periodo della durata della sospensione.

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