Prof licenziato perchè studiava troppo

Licenziato perché studiava troppo. La storia del professor Gianni Favro sfiora i limiti dell’assurdo. L’uomo, insegnate di clarinetto presso una scuola media in provincia di Pordenone, è stato licenziato dal dirigente scolastico regionale per le sue numerose assenze, tutte giustificate.

 Il fatto risale a poche settimane fa. Favro, il quale ha dichiarato di spendere più di 2000 euro l’anno di tasse universitarie per aggiornamenti e corsi, ha sempre presentato regolari giustificazioni per le sua assenze, ma sono servite a poco o nulla: licenziamento in tronco per assenteismo.

Eppure il Ministero dell’Istruzione incentiva l’accrescimento professionale e l’auto-aggiornamento degli insegnanti: non a caso sono previste 150 ore annuali di diritto allo studio per ogni docente.

Favro ha denunciato con forza la sua situazione; da diversi giorni il professore è in sciopero della fame (prima totale, poi parziale), e si reca sistematicamente ad occupare la sua vecchia scuola, appendendo cartelloni e cercando di attirare l’attenzione delle istituzioni. “Ho inviato centinaia di lettere, ricorsi e tentativi di conciliazione e di sospensiva cautelare, ma nessuna autorità è mai intervenuta. Vivo nella miseria, sono indebitato per le spese di avvocati, sto cercando anche su internet tutte le norme e le possibilità per difendermi”.

 

Ritorna con prepotenza, quindi, anche il discorso del mobbing all’interno del sistema scolastico. Le stime parlano di 75mila docenti che si trovano in situazioni simili ogni anno, ma spesso si resta in silenzio, per paura di ritorsioni.

 

“È assurdo – conclude il professor Favro – che proprio la scuola, povera di risorse, ostacoli quei professori volenterosi che a proprie spese e con grandi sacrifici si auto-aggiornano. Rivoglio il mio posto di lavoro”.

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