Prof aggredita a Castellammare di Stabia, scuola blindata e striscioni per i genitori: “Solidarietà alle mamme”

Il ministro Valditara ha disposto un’ispezione alle scuole medie Salvati di Scanzano, dopo il blitz dei familiari contro l’insegnante di sostegno

“Sì ai docenti, no alla direzione. Tutela per i nostri figli, solidarietà alle mamme”, due striscioni accolgono i ragazzi delle scuola media ‘C. Salvati’di Scanzano, frazione di Castellammare di Stabia a Napoli. Qui, il 14 novembre una docente di sostegno di 37 anni è stata aggredita da 30 genitori per delle presunte voci di abusi sugli alunni: cinque madri hanno già denunciato la donna ai carabinieri. All’ingresso dell’istituto due gazzelle dei carabinieri presidiano l’area mentre il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara ha annunciato che verrà fatta un’ispezione. Oggi, 18 novembre, gli ispettori dell’Ufficio scolastico regionale acquisiranno le carte e visteranno il plesso scolastico.

Le indagini nella scuola

La professoressa aggredita ha rimediato un trauma cranico mentre il padre che l’ha difesa ha subìto una frattura del polso in seguito a una spinta. Oltre agli schiaffi e alle botte sono volati insulti e minacce di morte, il tutto nei corridoi dell’istituto. I militari, coordinati dalla Procura di Torre Annunziata, sono al lavoro per capire cosa ci sia di vero nella denuncia dei genitori. I familiari davanti alla scuola ribadiscono le accuse di molestie alla docente.

Le accuse contro la prof erano state rilanciate da una lettera diventata virale, L’urlo di una madre. Lì il suo nome non viene fatto, ma il post è stato condiviso da diversi genitori stabiesi. Come scrive Repubblica, la chat incriminata si chiamerebbe “la Saletta”. In questo gruppo ci sarebbero dei vocali che proverebbero le presunte molestie.

La vicepreside: “Quello che dovevano dire lo abbiamo riferito ai carabinieri”

“Tutto quel che dovevamo riferire l’abbiamo già detto ai carabinieri e ci hanno detto di non parlare con nessun altro. Ma, ribadisco, che né io, né la scuola eravamo a conoscenza di quanto circolasse online”, riferisce alle agenzie stampa la vicepreside Teresa Esposito. Che dichiara di non aver avuto contatti con la professoressa negli ultimi giorni: “Se abbiamo sentito la docente? No, ed è giusto così: al momento c’è bisogno di silenzio e rispetto su ogni fronte, fin quando tutto non verrà accertato. Io lavoro qui da 36 anni e tutto quel che posso dire è che sono sempre stata dalla parte dei bambini. Mi ha meravigliato questa isteria collettiva dei genitori, dopo il grande lavoro che è stato fatto per questo istituto”. Tuttavia Esposito non sottovaluta la questione: “Certamente l’accusa è molto grave. Bisognava agire in maniera diversa, non con una simile aggressione, ma informandoci subito di quanto stava accadendo: avremmo verificato all’istante”.

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