Dalla presa in carico dei centri dell’impiego di 809mila persone all’interno del programma Gol (Garanzia occupabilità dei lavoratori), finanziato con 4,4 miliardi del Pnrr, il 29,7%, 240mila, hanno trovato un’occupazione. Circa 38mila persone, il 4,7%, un lavoro lo avevano già ma era sottopagato. Secondo il report di Anpal quindi chi non ha ancora un’occupazione è il 65,6% (531mila). Tra questi il 27,9% ha ricevuto almeno un’offerta che rientrava nei Lep (livelli essenziali di prestazioni).
Nel report l’Agenzia nazionale per le politiche attive precisa che i dati, raccolti fino al 31 luglio, non sono ancora consolidati ma è chiaro che il target di presa in carico fissato dall’Ue di 300mila sia stato ampiamente superato. Il problema evidenziato è per lo piu sulla qualità offerta lavorativa che non è sempre compatibile con le esigenze produttive del territorio. Ciò è messo in evidenza da chi il lavoro lo ha trovato: nel Sud si registrano i valori minimi intorno al 20%, mentre sono vicino al 35% nel Centro-Nord, toccando picchi del 45,1% in provincia di Bolnzano. Anche in questo caso si conferma il gender gap con un tasso di occupazione maggiore per gli uomini rispetto al donne con un +5,3%. La qualità contrattuale, però, è quella di contratti a tempi determinato per oltre il 70%.
Sul versante delle politiche attive Gol ha risultati migliori del reddito di cittadinanza, che aveva anche un altro scopo però. Su circa 990mila percettori di Rdc indirizzati ai servizi per il lavoro al 31 dicembre 2022, risulta occupato il 15,8% (157mila richiedenti), di questi, però, la maggior parte a trovato lavoro per via informale e non attraverso i centri per l’inpiego. Una partenza difficile se si pensa che entro il 2025 il programma dovrà coinvolgere 3 milioni di persone.
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