Paola svetta anche sull’Ariston, Mengoni vincerà nonostante il latex, scongelate i Cugini di campagna! I voti alla terza serata di Sanremo

Le pagelle di CorriereUniv: Marco Mengoni è inarrivabile mentre i Maneskin riescono nell’impresa di far passare in secondo piano anche la presenza sul palco di Tom Morello. Giallo sulla presunta lite a colpi di acqua e di insulti (supponiamo incomprensibili) tra Anna Oxa e Madame.

Paola Egonu: 7

È uno dei più grandi talenti che la nostra pallavolo abbia sfornato negli ultimi decenni e la conferma arriva anche dal palco di Sanremo che lei affronta con una naturalezza impressionante. Il suo monologo (che tanto aveva fatto temere certi politici nostrani a cui, evidentemente, non piace che qualcuno abbia il coraggio di dire che l’Italia sia un paese razzista) è filato via senza intoppi, mai banale. Brava.

I Cugini di campagna: 4

La canzone che portano in gara (gentilmente concessa da La Rappresentante di lista) è l’unica nota positiva di un’esibizione dal gusto retrò. Se non fosse per i luccichii delle loro giacche, qualcuno potrebbe pensare che possano essere anche imbalsamati. Stessa disposizione, stessi capelli, stesse facce, stessi vestiti di sempre. Che sia Sanremo o la sagra di Sant’Egidio. A spulciare bene certe inquadrature sembra pure che le pianole e le chitarre portate sulle spalle siano puramente ornamentali. Scongelateli.

Alessandro Siani (e i suoi fratelli): 6

La scelta di piazzare chi dovrebbe strappare un sorriso alla platea televisiva e non a notte fonda è una roba quasi da interrogazione parlamentare o denuncia del Codacons. Peccato, perché sia Siani, sia Angelo Duro (voto 7 per il coraggio di non cambiare il suo registro sul palco più ingessato d’Italia) avrebbero meritato uno spazio più consono alla loro capacità di far quantomeno sorridere. Sia chiaro eh, niente di eccezionale ma sempre meglio delle finte gag di Amadeus con il bimbo tifoso del Napoli o lo spoiler della trama della nuova fiction di Elena Sofia Ricci.

Marco Mengoni: 8

La sua canzone è la più sanremese del Festival e per questo vincerà a mani basse. Anche perché riesce nell’impresa (per niente scontata) di essere un cantante amato sia dall’esercito di cariatidi incollati alle poltrone della platea dell’Ariston che dai ragazzi che da casa smanettano con i telefonini. Da rivedere forse il suo look (troppo latex potrebbe nuocere alla salute) ma quando canta gli si perdona davvero tutto.

Maneskin: 6,5

Esibizione senza infamia e senza lode del gruppo che, contrariamente a quanto qualcuno poteva pensare soltanto pochi anni fa, sta avendo un successo planetario. E la dimostrazione sta nel fatto che la loro partecipazione fa passare addirittura in secondo piano l’ingresso sul palco di un mostro sacro del rock come Tom Morello. Per il resto più passano le canzoni più si ha l’impressione che i quattro ragazzi di Roma indossino sempre e comunque un abito che gli è stato cucito su misura. Insomma: meno Gucci e più rock ragazzi.

Il giallo della lite tra Anna Oxa e Madame: 3

Dopo le rose di Blanco e i manifesti strappati di Fedez, il gossip della terza serata ha riguardato una presunta lite accaduta dietro le quinte a colpi di bicchieri d’acqua tra Anna Oxa e Madame. Tutti hanno smentito e quindi tutti credono che sia realmente avvenuta. Il casus belli? Pare l’invito della prima alla seconda di farsi al più presto una bella dose di vaccino. Sarà vero? Sara falso? Noi, nonostante tutto, abbiamo dei dubbi che sia realmente successo. Anche perché, visto come hanno cantato, sembra davvero impossibile immaginarsi una qualsiasi tipo di discussione tra le due. Non parlarmi, non ti sento (e capisco).  

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