Palermo, caos al rientro in classe dopo le elezioni: “Studenti costretti a fare lezione tra le cabine elettorali”

La denuncia della Flc Cgil di Palermo che ha raccolto segnalazioni di tre scuole, la Ic “Boccadifalco Tomasi Lampedusa”, l’Ic “Maredoce” e la “Dd Nazario Sauro”.

A più di due giorni dalla chiusura dei seggi per le elezioni del 25 settembre in Sicilia, e in particolare a Palermo, oltre a non essere ancora definitivi i risultati del voto per la Regione, gli studenti sono tornati nelle scuole che sono state sedi di seggio elettorale nel caos più totale. È la denuncia della Flc Cgil di Palermo che ha raccolto segnalazioni, corredate da foto, di tre scuole, la “Ic Boccadifalco Tomasi Lampedusa”, l’Ic “Maredoce” e la “Dd Nazario Sauro”: cabine elettorali ancora montate nelle aule, scatoloni accatastati negli angoli, pareti appena tinteggiate e riempite di nastro adesivo da imballaggio, scotch attaccato pure sui monitor dei computer. Persino delle brandine con materasso ancora visibili nelle classi, così come basi in ferro dei tavoli lasciate in mezzo, pannelli di legno appoggiati alle finestre nei corridoi e banchi di scuola fuori posto.

“In questi plessi – dice il segretario generale Flc Cgil Fabio Cirino – ci hanno segnalato di aver trovato alla ripresa delle lezioni, dopo la pausa per le consultazioni elettorali, le aule consegnate in questo stato. Gli alunni sono rientrati oggi e stanno facendo lezione nella confusione. E ci auguriamo che sia stata fatta almeno la sanificazione dei locali anti Covid”.

Il segretario Fl Cgil Palermo chiede alle istituzioni di intervenire per eliminare i disservizi che ostacolano il corretto svolgimento delle lezioni e ripristinare il decoro e l’ordine nelle scuole. “I locali sono stati consegnati in perfetto stato e così devono essere restituiti – aggiunge Cirino – All’Istituto comprensivo Boccadifalco Lampedusa erano state da poco dipinte le pareti e le insegnanti hanno trovato il nastro adesivo dappertutto. Per strapparlo si intaccherà la vernice. Non è modo di rispettare le scuole, sempre pronte a mettere a disposizione i loro spazi, e chiamate ora a pagare questo prezzo. Le direzioni didattiche fanno di tutto per trovare i fondi che dal Comune non riescono a ottenere per la manutenzione straordinaria, fanno di tutto per educare alla bellezza i ragazzi”.

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