Non solo lavoro: ora si rimorchia anche su LinkedIn

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LinkedIn è uno fra i più importanti social network professionali del mondo, creato per mettere in relazione colleghi e potenziali datori di lavoro, stringendo relazioni sulla base delle esperienze professionali già compiute e sulla formazione.

Un social network decisamente “serio”, dove ciascuno è tenuto a mostrare un’immagine di sé il più professionale possibile per attrarre gli head hunter ma che ultimamente ha cambiato faccia, aprendosi anche agli “amici” (e non più solo a colleghi dello stesso settore disciplinare e compagni di università).

Ma non sempre i cambiamenti sono positivi e la giornalista Ilaria Morani lancia un all’allarme del blog “#6 gradi” del Corriere della Sera: sempre più utenti utilizzano LinkedIn come sito di appuntamenti.

Ecco il racconto di Sara, una 34enne romana che cercava un nuovo impiego nel settore della pubblicità: “Sto cercando una nuova occupazione in tutti i modi, anche attraverso LinkedIn. Mi è arrivata una richiesta di colloquio da una persona con un alto profilo. Ma dopo l’incontro in un ufficio del centro, la proposta non si è rivelata assolutamente di natura professionale”.

Un approccio più diretto quello dell’hr Giacomo nei confronti di Marco, ingegnere informatico di Milano: “Ingegnere o modello?“.

LinkedIn vieta questo tipo di contatti, come ribadiscono gli amministratori.

È infatti contro i termini dell’Accordo dell’Utente su LinkedIn, accettato da tutti i membri al momento dell’iscrizione, scrivere post e inviare mail con contenuti inappropriati, falsi, o illegali. Se qualsiasi membro nota o pensa di essere vittima di un abuso che violi l’Accordo con l’Utente e lo segnala, LinkedIn si assume la responsabilità di indagare la situazione e prendere le necessarie contromisure”.

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