No Meloni day, venerdì 18 novembre studenti in piazza per chiedere maggiori investimenti per l’istruzione

Si prevedono oltre 200mila studenti in piazza da Nord a Sud. Edilizia scolastica, no alla retorica sul merito, antifascismo, ambiente, pace e diritti i temi della protesta.

“Generazione meticcia e Queer in lotta per il futuro”. Lo striscione, che rilancia il ‘No Meloni day‘, la manifestazione studentesca in programma in tutta Italia per venerdì 18 novembre, è stato appeso dal Coordinamento dei collettivi studenteschi nella notte tra domenica e lunedì al cavalcavia Bussa di Milano, mentre altri sono comparsi fuori da diverse scuole milanesi.

“Nessun merito a questo governo“, è lo slogan di Rete degli Studenti: “Abbiamo chiesto a questo nuovo Governo di abbandonare la retorica della meritocrazia e di provare a ragionare di un chiaro e netto investimento sul futuro dell’istruzione di questo paese”, scrivono sui social. “Lo abbiamo fatto tramite le piazze dell’antifascismo, del lavoro, dell’ambiente e della pace perché non può esserci crescita economica e sociale per questo paese senza un approccio intersezionale volto alla risoluzione dei grandi problemi”. E ancora: “Ad oggi tutto ciò che abbiamo ricevuto sono state silenzio e manganellate. Nessuno parla di scuola e università nella legge di bilancio ormai alle porte. Non ci stiamo. Il 18 novembre scenderemo in piazza per portare le nostre rivendicazioni. Per chiedere risposte, certezze”.

Le carriere Alias all’interno delle scuole sono uno degli argomenti di protesta, sopratutto dopo il caso romano del liceo Cavour di qualche giorno fa, quando uno docente ha chiamato “signorina” uno studente trangender che si era fatto attivare la carriera dal liceo, prevista per regolamento. “Ogni giorno lottiamo all’interno delle scuole ed dei consigli d’istituto per far approvare la Carriera Alias – affermano gli studenti – una misura di civiltà che riconosca tutti gli studenti e tutte le studentesse, misura che viene costantemente ostacolata o, come nel caso del Liceo Cavour, deliberatamente ignorata. Solo pochissime scuole riescono a farla approvare e rispettare, è ora che il ministero prenda una posizione netta”.

“Milano, Roma, Napoli, Torino, Genova, Firenze, Bologna e così via da nord a sud per il ‘No Meloni Day’ – dice all’Adnkronos Alice Beccari, responsabile comunicazione dell’Unione degli Studenti – anche se noi non scendiamo in piazza esclusivamente contro il governo Meloni, ma come gli anni passati manifestiamo contro le riforme della scuola pubblica che vanno verso la privatizzazione e l’industrializzazione della scuola stessa”. Ad appoggiare l’iniziativa dell’Uds, Link coordinamento Universitario, Rete della Conoscenza, Action Aid, Fiom, Flc, Legambiente, Libera contro le mafie e Non Una Di Meno. “Quest’anno scendiamo in piazza contro questo governo – continua Beccari – e le nostre rivendicazioni si basano su 5 pilastri: diritto allo studio, stop all’alternanza scuola lavoro, benessere psicologico, più rappresentanza e più diritti per gli studenti e le studentesse”.

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