Niente numero chiuso a Medicina? I rettori dicono no: “Il sistema non reggerebbe”

Studenti e mondo della politica ne chiedono l’abolizione. Non la pensano così i rettori italiani. Quello dell’Alma Mater di Bologna dice che “il numero chiuso è indispensabile per mantenere standard di qualità nell’insegnamento”.
Foto Cecilia Fabiano/ LaPresse 03 Settembre 2020 Roma (Italia) Cronaca : Test per accedere alla facoltà di medicina all’università della Sapienza Nella Foto: una delle aule con i posti distanziati Photo Cecilia Fabiano/LaPresse September 03 , 2020 Roma (Italy) aptitude test to access the medical school In the pic : classroom organized in compliance with the rules against the spread of the virus

Da un lato studenti e politici che ne chiedono l’abolizione, dall’altro i rettori che non ne vogliono proprio sentir parlare di mandare in soffitta il numero chiuso a Medicina. Il tutto perché, dicono, senza una selezione rigorosa di studenti all’entrata il sistema formativo che c’è attualmente in Italia diviso per le facoltà di Medicina crollerebbe, o peggio, non riuscirebbe a garantire quegli standard di eccellenza che tutto il mondo gli riconosce.

La pensa così il rettore dell’Università di Bologna, Giovanni Molari, convinto che ad oggi non ci siano le condizioni adatte per togliere il numero chiuso a Medicina, con buona pace di chi invece da tempo ne chiede l’apertura.

“Io credo che il numero chiuso a Medicina sia indispensabile per garantire un livello di formazione elevato- ha detto il rettore dell’Alma Mater poco prima che si aprissero i cancelli della Fiera di Bologna dove erano assiepati migliaia di aspiranti dottori pronti a cimentarsi con i quiz dei test – È un problema relativo ai laboratori, agli spazi e alla disponibilità che abbiamo all’interno dei nostri ospedali per le attività che svolgono gli studenti in presenza e per gli specializzandi. È quello il limite. Non ci sono dal mio punto di vista le condizioni per aumentare in maniera illimitata il numero di studenti che si iscrivono a Medicina”.

Oggi a Bologna si sono presentati oltre 2mila ragazzi anche se gli iscritti erano 5000 (c’è la possibilità di svolgere il test nella città più vicina al luogo di residenza) per 600 posti totali. A loro si sono uniti anche i 975 iscritti al test di Medicina che hanno indicato l’Università di Modena e Reggio Emilia come prima scelta: loro si contenderanno i 200 posti a disposizione, di cui 14 però riservati agli allievi ufficiali dell’Accademia militare, che svolgeranno il test in un’altra giornata.

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