Napoli, storica villa dei boss diventa la nuova sede dell’Università

Firmato oggi l’accordo tra la “Federico II” di Napoli e il sindaco di Bacoli per la cessione per almeno 20 anni della storica Villa Ferretti, dimora ottocentesca a picco sul mare che era stata sequestrata alla criminalità organizzata. Al suo interno si svolgeranno ricerche sull’archeologia del mare e digital humanities.

Villa Ferretti, l’ottocentesca dimora ai piedi del castello di Baia, nel comune flegreo di Bacoli, in provincia di Napoli, sarà un nuovo Centro di alta formazione e una nuova sede dell’Università degli studi di Napoli “Federico II” almeno per i prossimi vent’anni. Lo sancisce l’accordo sottoscritto oggi dal rettore dell’Ateneo federiciano Matteo Lorito e dal sindaco di Bacoli Josi Gerardo Della Ragione. La splendida residenza che si affaccia sul mare, da bene sottratto alla criminalità organizzata, grazie alla collaborazione avviata con l’Università Federico II, rafforza la sua nuova vocazione di polo culturale e meta per il tempo libero.

Casa della cultura, il Centro federiciano si occuperà principalmente di archeologia del mare e di digital humanities. L’attività sarà declinata in molteplici forme: dagli studi ai corsi alle ricerche, ai workshop, ai seminari e alle manifestazioni culturali. Sarà anche un centro congressuale.

Si comincerà subito dopo l’estate, con l’inizio del prossimo anno accademico 2022-2023. Il Centro sarà interdisciplinare, inizialmente vedrà impegnati maggiormente i Dipartimenti di Studi umanistici, di Scienze della Terra, di Biologia.

Sede naturale per gli studi sull’archeologia del mare, Villa Ferretti con i suoi 700 mq distribuiti su due livelli, a picco sul mare di Baia, comincerà l’attività ospitando il Centro di Alta formazione sull’Umanistica digitale della Federico II, in cui le ricadute del processo di transizione digitale investiranno i diversi ambiti del patrimonio culturale materiale e immateriale, dalle ricerche linguistiche, filologiche e letterarie, a quelle delle metodologie storico-artistiche ed archeologiche. Un particolare focus sarà riservato all’archeologia del mare, tema sul quale sono già attivi presso l’Ateneo federiciano vari progetti. Un patrimonio di consolidate esperienze scientifiche che potranno essere declinate anche in rapporto ai resti sommersi di Baia.

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