Milano è la città più cara per gli affitti universitari: una singola costa 628 euro. Sul podio anche Bologna e Roma

Le indagini di Immobiliare.it e Facile.it confermano l’impennata dei prezzi degli affitti per gli studenti. Nell’ultimo anno sono saliti di oltre il 10% anche al Sud. Il Governo corre ai ripari: “Diritto allo studio è una priorità”. Ma i fondi per gli alloggi non bastano.

Milano, Bologna e Roma: è questo il podio delle città più care per gli affitti degli studenti universitari. A confermarlo sono due indagini portate avanti nei giorni scorsi da Immobiliare.it e Facile.it. Milano è nettamente la più esosa con 628 euro di media al mese per l’affitto di una stanza singola. Secondo Immobiliare.it, sono più di 160 euro di differenza rispetto alle altre due città sul podio: Bologna con 467 e Roma con 452 euro.

Gli ultimi dati raccolti invece da Facile.it sui costi al metro quadro confermano: da aprile 2022 i prezzi sono saliti dell’11%. L’indagine si è poi soffermata sulle aree più ricercate dagli universitari. I costi più alti sono nelle zone Quadronno e Guastalla, vicine alla Bocconi, che sfiorano i 25 euro al metro quadro. Gli aumenti più rilevanti sono stati invece nel quartiere di Città Studi e in zona Susa (+12,7%), dove un anno fa si trovavano prezzi sotto i 18 euro e adesso si supera la soglia dei 20. A livello nazionale si attestano sopra i 400 euro mensili gli affitti per una stanza anche a Firenze, Venezia, Modena e Verona. A completare la top ten Padova, Brescia e Napoli, dove l’ultimo semestre ha fatto segnare un rialzo dell’11,9% e ha portato il prezzo di una stanza a 380 euro.

Secondo l’indagine, infatti, i costi sono in aumento: da ottobre a marzo i costi sono saliti ancora rispetto al semestre precedente, in alcuni casi in maniera molto sensibile. Queste le città in cui si sono registrati gli aumenti più significativi: a Bari i prezzi sono schizzati da 288 a 367 euro al mese, con un +27,4%. Seguono Palermo, dove si è passati da 245 a 307 euro, e Ferrara (358 euro, +21,5%). Anche Perugia, che storicamente era e resta una delle città più accessibili, ha i suoi 275 euro mensili attuali che sono frutto di un rialzo del 14,4%. Stabili le situazioni – in una fascia di prezzo simile o poco più alta – a Trieste, Pisa e Siena, dove si registra addirittura un calo dell’1,7%.

Una situazione che allarma anche il Governo: “Consideriamo il diritto allo studio una priorità”. Con le risorse della legge di bilancio e del Pnrr il ministero, che ha già creato 8.581 posti letto aggiuntivi di cui 7.524 assegnati, promette in futuro ben 14mila nuovi posti letto.

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