Medicina: è giusto fare ricorso? Per il 70 % degli studenti la risposta è sì. È questo il risultato del sondaggio lanciato dal Corriere dell’Università. Nello specifico i ragazzi ammettono che è giusto fare ricorso nel caso in cui si sono viste irregolarità durante il test (37 %). Il 6, 5 % degli studenti, inoltre, conferma che farebbe ricorso solo se presente tra i primi esclusi dalla graduatoria. Per uno studente su quattro (24%), invece, non è giusto fare ricorso. Il 22 giugno una sentenza del TAR del Lazio ha ammesso in sovrannumero più di 1.000 studenti che avevano presentato ricorso.
TUTTI CONTRARI – Il 72 % degli studenti, poi, si dichiara contrario al test d’ingresso per l’accesso al corso di laurea in Medicina. Nello specifico il 32 % preferirebbe il sistema “alla francese”, in cui tutti possono accedere all’insegnamento, con uno sbarramento solo alla fine del primo anno di studi. Il ministro Stefania Giannini ha ribadito più volte la volontà di procedere in questa direzione, ma non c’è stata ancora nessuna decisione concreta da parte del ministero. Oltre il 40 % degli intervistati preferirebbe un sistema d’accesso all’università totalmente libero in cui sarà proprio il percorso di studi a fare una selezione. Il 27 % degli studenti, infine, preferirebbe mantenere il sistema attuale d’accesso, con il test d’ingresso.
STUDIARE ALL’ESTERO? COSTA TROPPO – Per quanto riguarda la possibilità di “scorciatoie” all’estero, gli studenti sono molto chiari. Il 53 % degli intervistati nega la possibilità di andare a studiare in Atenei stranieri per evitare il test. Il 28 %, però, conferma l’interesse, anche se sarebbe troppo costoso per provarci. Solo il 18 % degli studenti ammette che studiare all’estero è una soluzione per aggirare il numero programmato, mettendo come destinazioni preferite Romania e Albania.
QUIZ A SETTEMBRE – Gli studenti si sono espressi infine sulle date scelte per il test d’ingresso. Per il 75 % la data preferita rimane settembre. Solo il 18 % sceglierebbe di fare il test ad aprile. Negli anni passati, infatti, il ministero ha provato a modificare la data nazionale per il quiz, spostandola da settembre ad aprile, incontrando in diversi casi la resistenza dei ragazzi, impegnati nella preparazione dell’esame di Maturità. Solo il 6 % sceglierebbe altre date, diverse da aprile e settembre.
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