Medicina, al via i test per 65mila aspiranti dottori. Ma c’è chi già prepara i ricorsi al TAR

Partite questa mattina le prove per l’accesso ai corsi di Medicina e Odontoiatria in tutta Italia. Poco più di 16mila i posti disponibili per oltre 65mila candidati. Proteste contro il numero chiuso da Bologna a Palermo. Il Codacons offrirà assistenza per i ricorsi collettivi e anche la politica si schiera con chi vuole l’accesso libero.

Partono oggi i test di accesso per Medicina e Odontoiatria, con 65.378 candidati iscritti alla prova a fronte di 14.740 posti disponibili per medicina, 1.330 per odontoiatria. E mentre gli studenti già dalle prime ore della mattina erano in fila per entrare nelle aule dove si svolgeranno i test, fuori impazzano le proteste contro il numero chiuso. Da Bologna a Palermo, passando per Roma e Catania, non si contano i sit-in contro il sistema del numero chiuso. Proteste che la politica sembra voler raccogliere visto che il tema dell’abolizione dei test è diventato anche uno dei punti della campagna elettorale.

Volantino di protesta a Bologna

“Per me il numero chiuso è da abolire. Come per me è da rivedere il sistema delle specializzazioni, non ci possono essere così pochi posti. Le liste di attesa le abbiamo così perché non ci sono medici che possono continuare ad operare” ha detto la senatrice di Forza Italia, Licia Ronzulli. “I test devono essere fatti come in Usa, dove si misura la prontezza e l’intelligenza, oppure si devono allargare le maglie e poi fare lo sbarramento al secondo anno. Oppure alla tedesca, con un ruolo più importante al voto della maturità e percorsi di preparazione negli ultimi anni del liceo in modo tale da affiliare chi ha questo desiderio di fare il medico” propone Matteo Bassetti, direttore di Malattie infettive dell’ospedale San Martino di Genova.

Intanto c’è chi già parla di ricorsi. “La pratica del numero chiuso – denuncia il Codacons– mai come quest’anno appare obsoleta e scorretta, e determinerà pesanti discriminazioni a danno degli studenti. I test di accesso servono oramai solo a riempire le casse degli atenei, e sono dannosi per il paese e per il sistema sanitario dal momento che in Italia si assiste da tempo ad una grave carenza di medici, come dimostrato di recente dall’emergenza Covid – spiega il presidente Carlo Rienzi- Mai come quest’anno il sistema del numero chiuso si rivela superato, inutile, e lesivo dei diritti degli studenti e degli utenti del servizio sanitario, comportando tra l’altro uno spreco di milioni e milioni di euro considerate le spese che devono affrontare i candidati per sostenere le prove nelle varie città e per la preparazione ai test di ingresso: proprio per tale motivo il Codacons fornirà assistenza legale agli studenti che vorranno proporre un ricorso collettivo al Tar del Lazio contro i test di accesso a medicina 2022”.

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