Maturità, si inizia il 16 giugno: “Niente scritti, si elaborato da discutere”

C’è una data per la Maturità 2021: il 16 giugno, a lezioni ancora in corso. Si perché la previsione del ministero e del prof. Bianchi è quella di prolungare le lezioni fino al 30 giugno, anticipando di una settimana l’inizio del prossimo anno. Il tutto Covid e varianti permettendo.

La priorità è stata fissata dal premier Mario Draghi nei suo ultimo discorso alla Camera dei Deputati: “Solo se saranno in sicurezza le scuole saranno sicure anche per i ragazzi e le famiglie – ha detto durante il voto di fiducia -. Dobbiamo essere cauti perché la sfida del virus è ancora alta”. Sicurezza significa anche vaccinazioni per insegnanti e personale scolastico.

Una Maturità simile a quella dello scorso anno “svolta interamente in via orale per tutte le discipline”, mentre la materia di esame sarà “una tesina scelta con il proprio coordinatore”. Sia i voti durante l’anno che l’alternanza scuola-lavoro saranno inclusi nel voto finale. Il giorno fissato per la prima prova sarà anche il giorno degli orali quindi.

La prova verrà sostenuta uno studente per volta, come lo scorso anno, così da limitare la possibilità di contagio. Saranno chiamati a presentarsi cinque candidati al giorno per avere il tempo di sanificare tra un orale e l’altro. L’invito ai dirigenti scolastici è quello di personalizzare il più possibile il giudizio finale del singolo studente e di tenere conto delle condizioni proibitive alle quali da oltre un anno sono costretti i ragazzi, il che si traduce nel suggerimento di bocciare solo se lo siritiene indispensabile.

Il ministro Bianchi intende instaurare un dialogo con le Regioni. Vuole convincerle di quanto sia fondamentale prolungare il calendario scolastico degli studenti fino alla fine del mese di giugno. “La competenza sul calendario è delle Regioni che in situazione ordinaria decidono cosa fare in base alle specificità dei territori – ha ricordato al Corriere della Sera -. Ma oggi la situazione non è ordinaria. Per questo mi voglio confrontare con le Regioni”. In effetti la legge prevede almeno duecento giorni di lezione “ma non si tratta di un problema di un giorno in più o in meno di scuola – afferma il ministro -. Quello che si è perso è soprattutto la socialità, lo stare insieme, non la singola disciplina. La scuola non è solo insegnamento ma anche vita comune”. Resta, però, lo scoglio più grande: convincere dirigentei scolastici e docenti a sostenere il prolungamento del calendario.

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