In che modo è stato strutturato?
“Partito nell’ottobre del 2005 si è poi concluso nel marzo dell’anno successivo, per un totale di circa cinque mesi articolati in un percorso didattico di venti settimane (otto ore di lezione al giorno dal lunedì al venerdì), in cui alla teoria sono state affiancate una serie di attività pratiche. La classe era composta di dodici studenti e il programma suddiviso in dieci macro aree di studio. La didattica è stata affidata a giornalisti, operatori, liberi professionisti e manager delle principali aziende del settore. Nonostante alcune lacune organizzative, il corso è stato molto coinvolgente e stimolante e mi ha messa a stretto contatto con quelle che sono le figure di spicco e i vertici del settore”.
E per quanto riguarda il periodo di stage?
“Purtroppo l’edizione del master al quale ho partecipato non prevedeva un periodo di stage, cosa che già sapevo al momento dell’iscrizione, avvenuta a seguito del conseguimento della laurea. Nonostante ciò alcuni miei colleghi sono stati inseriti come stagisti all’interno della struttura”.
Alla fine di questa esperienza come hai proseguito nella ricerca del lavoro?
“Ho svolto un periodo di stage presso un’agenzia di comunicazione della Capitale, proponendo la mia candidatura spontaneamente. La collaborazione prevedeva l’affiancamento alla redazione di una rivista eno-gastronomica. Terminato lo stage ho collaborato come recensore alla redazione di una guida dei ristoranti di Roma edita da una piccola casa editrice indipendente, alla redazione di un ricettario/diario di cucina e recentemente con un ufficio stampa occupandomi di promozione nel settore dello spettacolo. Tutto ciò alternato a lavoretti saltuari che poco c’entrano con quello che vorrei fare. E adesso sono di nuovo alla ricerca di un lavoro qualificante”.