Manovra, sindacati all’attacco del governo Meloni: “Per la scuola solo briciole”

La Flc Cgil attacca la manovra del governo Meloni per la parte che riguarda la scuola: all’orizzonte una nuova ondata di accorpamenti fra istituti che potrà portare alla scomparsa, già nei prossimi due anni, di oltre 700 unità scolastiche soprattutto al Sud.

“Un provvedimento deludente che confermerebbe le scelte di disinvestimento fatte da tanti anni da governi di tutti i colori, in uno dei settori cardine per lo sviluppo sociale ed economico del Paese”. La Flc Cgil commenta così in una nota pubblicata sul loro sito, la Manovra del governo Meloni e lo spazio dedicato ai fondi per la scuola. Per il sindacato “balza subito agli occhi il fatto che alla scuola statale sono riservate meno che briciole e anzi, si realizzano ancora tagli sia agli istituti che al personale. Infatti a fronte di misure minimali e parziali, quali 150 milioni di euro da destinare al personale scolastico o il ripristino del taglio di 126 milioni per il funzionamento scolastico, per il resto siamo davvero all’anno zero”.

Lo spettro del taglio degli istituti

“Il provvedimento che più si pone in tragica continuità con i tagli del passato riguarda l’ennesimo dimensionamento della rete delle scuole – continua la Flc Cgil- si prevede una nuova ondata di accorpamenti fra istituti che potrà portare alla scomparsa, già nei prossimi due anni, di oltre 700 unità scolastiche abbattendosi soprattutto nelle regioni del Sud. Si riducono così i posti di organico di oltre 1400 dirigenti scolastici e DSGA. Riduzione destinata ad aumentare inesorabilmente fino all’anno scolastico 2031/2032 quando le autonomie scolastiche passeranno dalle attuali 8.136 a 6.885”.

Assunzioni docenti sostegno in bilico

Il sindacato prosegue poi con l’elenco di “quello che non c’è: nel ddl manca l’ampliamento del tempo scuola (il tempo pieno alla primaria, il tempo prolungato alla secondaria di primo grado, la laboratorietà della secondaria di secondo grado); manca un rafforzamento del personale ATA che era stato potenziato nel periodo della pandemia e che da tempo (dal 2008, con i tagli del ministro Gelmini) registra una paurosa carenza mai più colmata; manca un impegno serio sulle assunzioni dell’organico di sostegno agli alunni con disabilità.

“Pronti alla mobilitazione”

“Infine, silenzio assoluto sulle risorse del nuovo contratto 2022-2024- conclude il sindacato- si pensa così di proseguire con l’abitudine di stanziare le risorse a triennio scaduto, sicura modalità per indebolire ulteriormente il potere di acquisto del personale del comparto. In questa situazione non possiamo che preannunciare forti azioni di mobilitazione non escludendo nessuno degli strumenti a disposizione”.  

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