Manovra, aiuti ai giovani su affitto e casa. Draghi: “Senza equità e coesione sociale non c’è crescita”

“Abbiamo approvato la manovra di cui siamo molto soddisfatti. È una legge di bilancio espansiva, che accompagna la ripresa ed è in piena coerenza con gli altri documenti che guidano l’azione del governo, come il Def, la nota di aggiornamento e il Pnrr. Si agisce sia sulla domanda, ma anche sull’offerta. Tagliamo le tasse, stimoliamo gli investimenti, miglioriamo la spesa sociale stando attenti a giovani e donne“. Lo afferma in conferenza stampa il premier Mario Draghi, al suo fianco il ministro dell’Economia Franco e quello del lavoro Orlando.

“Quest’anno, il paese crescerà probabilmente ben oltre il sei per cento e questa è stata una bussola ed è la strategia di questo governo, è un momento molto favorevole per l’Italia e dobbiamo mantenere questa crescita negli anni a venire. È importante, inoltre, capire che questa crescita non è un obiettivo a sé stante, ma sempre maggiore attenzione si pone sulla sua qualità, sostenibilità ed equità. Non solo in Italia e in Europa, ma in tutto il mondo.” E ancora: “La crescita la faranno gli italiani e noi dobbiamo metterli in condizioni di crescere. Ma indubbiamente deve essere accompagnata da riforme strutturali che devono accompagnare la crescita. Ma bisogna anche aumentare la coesione sociale, perché non c’è crescita senza quest’ultima e senzaequità”.

Sconto per i giovani su affitto e acquisto prima casa

Uno sconto sull’affitto per i giovani tra i 20 e i 31 anni che escono di casa e hanno un loro reddito: lo prevede la bozza della manovra che introduce una detrazione del 20% fino a 2.400 euro per chi ha reddito entro i 15.493,71 euro. Lo sconto vale sia se si affitta un intero appartamento sia se si prende in locazione una stanza. 

La manovra in arrivo prorogherà fino al 31 dicembre 2022 le agevolazioni all’acquisto della prima casa per i giovani sotto i 36 anni e per i nuclei familiari monogenitoriali con figli minori. Secondo quanto si legge nella bozza di legge di bilancio, il Fondo di garanzia per la prima casa – che concede garanzie su mutui ipotecari al 50% della quota capitale – verrà rifinanziato con ulteriori 242 milioni di euro per l’anno 2022.

Reddito di cittadinanza in manovra

Rifinanziamento del Reddito di cittadinanza, stretta sui controlli e sui reati che impediscono di accedere alla misura, nuovi meccanismi per favorire la ricerca del lavoro dei beneficiari: sono alcune delle misure sul Reddito contenute nella bozza della manovra. I beneficiari “occupabili” dovranno sottoscrivere il Patto per il lavoro contestualmente all’invio della domanda di Rdc e potrà rifiutare massimo due offerte di lavoro pena la decadenza dal beneficio. Dopo i primi sei mesi il Reddito di cittadinanza subirà anche un taglio di 5 euro al mese: misura che si applica solo agli “occupabili”, cioè i soggetti tenuti agli obblighi connessi alla fruizione del beneficio. Sono escluso dal taglio i nuclei con bimbi sotto i 3 anni o con disabili gravi o non autosufficienti. La riduzione non si applica a chi riceve meno di 300 euro (moltiplicati per il corrispondente parametro della scala di equivalenza). Il taglio viene sospeso quanto almeno un componente del nucleo inizia a lavorare. 

Risorse per oltre un miliardo di euro destinate ai settori della cultura e dello spettacolo, dal cinema a biblioteche e archivi, fondazioni liriche, editoria, borghi. Incrementato a 750 milioni annui il Fondo per il cinema e introdotto per i lavoratori dello spettacolo il Set (sostegno economico temporaneo), con una dotazione di 20 milioni per il 2022 e 40 milioni annui a decorrere dal 2023. Per le fondazioni liriche viene istituito un nuovo fondo con 100 milioni per il 2022 e 50 per il 2023. Venti milioni per contrastare la desertificazione dei borghi.

Stop carta docente e maestre tra i lavori gravosi

Cancellata la card da 500 euro per l’acquisto di libri, riviste e corsi di aggiornamento, introdotta con la riforma della “Buona scuola”, le risorse, dal prossimo anno, verranno destinate alla “valorizzazione della professionalità del personale scolastico”.

Il lavoro di maestra alla scuola materna e alla scuola primaria rientra tra i lavori gravosi che danno diritto con almeno 36 anni di contributi dei quali almeno sei negli ultimi sette impiegati in questa attività all’Ape sociale. L’indennità è erogata per 12  mensilità l’anno a partire dai 63 fino all’accesso alla pensione di vecchiaia. Nella bozza di manovra si inserisce infatti nell’allegato sulle attività che danno diritto a chiedere l’indennità i Professori di scuola primaria, pre-primaria e professioni assimilate.

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