L’Università non si sceglie su internet: la rete intrattiene ma non orienta

20141016_yif_224 (1)

Molto “user” e social, ma poco protagonisti del web quando si tratta di reperire informazioni sul proprio futuro. Questo il profilo degli studenti che è emerso in chiusura della tre giorni dello Young International Forum

 

Hanno tutti un account Twitter e un profilo Facebook eppure quando si tratta di trovare informazioni di studio e lavoro gli studenti italiani si perdono nella rete. Così più del 70% di loro continua a reperire informazioni su università e offerte di lavoro grazie ai parenti o al passa parola. Sono questi i dati raccolti dalla Fondazione Italia Orienta, in chiusura dello Young International Forum, la manifestazione che si è tenuta dal 14 al 16 ottobre all’ex Mattatoio Testaccio di Roma, ospitando oltre 8mila visitatori provenienti da ogni parte d’Italia.

Durante la tre giorni più di 4mila studenti hanno dichiarato di utilizzare quotidianamente i social e di navigare molte ore su internet, ma di non aver trovato informazioni utili per la scelta all’università: “troppe e confuse quelle offerte dal web”. “ I ragazzi durante i colloqui di orientamento individuale – racconta Marcello Salmeri, professore di Ingegneria elettronica presso l’Università Tor Vergata e tra gli orientatori della manifestazione – hanno mostrato di essere confusi e di non riuscire a sfruttare al meglio le nuove tecnologie: sono più user che protagonisti della rete quando si tratta di reperire informazioni sul proprio futuro”. “Pochi si affidano ai siti delle università o ai motori di ricerca per capire ad esempio cosa fa l’ingegnere energetico”, ha precisato il professore.

Come scelgono quindi? Mamma e papà continuano a essere la fonte preferita dove reperire informazioni, ma anche i consigli di amici e parenti non mancano. E per capire verso quale università o area di studio dirigersi ci si affida al passa parola. Anche i questionari vengono considerati un buon modo per orientarsi,  come il test all’auto imprenditorialità che molti ragazzi hanno compilato durante la manifestazione.

Idee più chiare, invece, sul Paese dove studiare. Circa il 50% degli studenti ha manifestato la volontà di voler volare all’estero subito dopo la maturità. Una tendenza decisamente in contrasto con gli anni precedenti quando si aspettava la magistrale o il post laurea per distaccarsi dal paese di origine. Stati Uniti, seguiti da Inghilterra, Irlanda e Scozia le mete preferite per chi oltre allo studio vuole perfezionare la lingua, mentre la Spagna si conferma il paese scelto da chi vuole laurearsi in Medicina o Odontoiatria. Il Toefl e lo Ielts, invece, tra le certificazioni linguistiche più conosciute dai ragazzi.

“Allo Yif – spiega Mariano Berriola, presidente della Fondazione Italia Orienta – abbiamo aperto laboratori, distribuito test innovativi di orientamento e dato spazio ai colloqui individuali e di gruppo perché conosciamo l’importanza di sviluppare nuove politiche giovanili per contrastare la disoccupazione. In questo senso va bene l’iniziativa del governo per rendere più leggere le nuove assunzioni ma occorre anche lavorare su quattro ulteriori direttrici: la prima favorire un nuovo tessuto aziendale, senza nuove aziende non c’è nuovo lavoro, due anticipare l’orientamento nelle scuole per scongiurare scelte sbagliate e inadeguate nelle quali cadono i nostri ragazzi e interrompere questo flusso continuo di errori fatti da persone senza basi solide; tre favorire e migliorare l’intermediazione tra domanda e offerta, quattro aprire incubatori di impresa nelle scuole e nelle università”.

“I giovani oggi hanno capito quanto è importante essere attivi nel processo di costruzione del proprio futuro – ha sottolineato l’assessore al Lavoro della Regione Lazio, Lucia Valente – e noi stiamo cercando di aiutarli, con programmi quali Garanzia Giovani, sperimentando un nuovo sistema di servizi e di politiche attive per il lavoro”. A chiudere la tre giorni, i workshop di 6 diversi fablab e dei makers che hanno presentato agli studenti un nuovo modo di fare innovazione dal basso e le potenzialità di un artigianato digitale ancora poco conosciuto.

 

Una giornata allo Yif

Total
0
Shares
Lascia un commento
Previous Article

“Meno burocrazia e più formazione sul campo”, allo Yif nasce un nuovo modello di scuola

Next Article

Giornata di laboratorio CoderDojo a Montecitorio e al Miur

Related Posts