L'università italiana torna a crescere: nel 2015 – 2016, circa 6.000 immatricolati in più

L’università italiana torna a crescere: dopo anni di cali nelle immatricolazioni, l’anno accademico 2015 – 2016 registra un incremento di circa il 2% totale di nuovi iscritti, come segnalato dal Miur. Gli studenti universitari nel nostro Paese sono attualmente 271.119, circa 6 mila in più rispetto allo scorso anno. Si tratta del primo segnale di ripresa dal 2005.
I nuovi immatricolati provengono soprattutto dall’area Nord Est del Paese, circa il 5,2%, mentre nelle isole si registra il calo più significativo, -2,1%. Per la maggioranza sono 19enni (74,7%), appena usciti dalle scuole superiori e la componente femminile risulta ancora predominante, con oltre la metà delle neo matricole (55,2%).
regioni
Le Regioni settentrionali risultano ancora come le più attrattive: i diplomati del Nord tendono, infatti, a rimanere maggiormente nella propria area geografica, mentre circa 1 diplomato su 4 del Sud e delle Isole sceglie un ateneo del Centro o del Nord.
Consistente anche la fetta di nuovi studenti universitari di origine straniera, circa il 5% del totale. Tra questi, il maggior contingente è rappresentato da ragazzi e ragazze rumeni (14,7%), albanesi (12,6%) e cinesi (9,2%).
cittadinanza
Guardando alle scelte degli iscritti, emerge una più elevata attrattività della macroarea scientifica e della macroarea sociale, scelte rispettivamente dal 36,3% e dal 33,8% delle matricole. In tutte le aree si evidenzia una maggior presenza delle donne, ad eccezione di quella scientifica dove il 62,4% degli immatricolati è di sesso maschile.
macroaree
Il tasso di passaggio dalla scuola all’università è in crescita dopo diversi anni di fase negativa: più della metà dei diplomati si è iscritta quest’anno ad un corso di laurea subito dopo l’esame di Stato. Il tasso di passaggio risulta differenziato nelle diverse aree del Paese, cambia in base all’area geografica di provenienza dello studente, con un massimo nel Nord-Ovest (54,1%) ed un minimo nelle Isole (43,6%); le regioni in cui i ragazzi presentano meno propensione a proseguire con lo studio universitario dopo il diploma sono Sardegna, Sicilia, Campania e Puglia. Resta comunque aperto anche il canale degli Istituti tecnici superiori.
Anche nel proseguimento degli studi la componente femminile è più numerosa: il 55,6% delle neodiplomate si iscrive all’università, mentre la percentuale relativa agli uomini è pari al 45%.
Indirizzo di studio e votazione finale influenzano fortemente la scelta dell’iscrizione all’università: l’80% dei nuovi immatricolati proviene dal Liceo e sceglie, generalmente, di proseguire gli studi nell’area di provenienza.
Infine, al crescere della votazione al diploma aumenta anche la propensione ad immatricolarsi: oltre il 90% delle eccellenze sceglie di continuare gli studi all’università (tra questi si nota una propensione per l’iscrizione alle facoltà d’ingegneria), mentre la percentuale scende al 22% tra coloro che hanno ottenuto 60/100.
A questo link potete scaricare il rapporto completo del Miur corredato di grafici e statistiche.

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