L’università di Helsinki conferisce dottorato ad honorem a Greta Thunberg. Ed è già polemica

La cerimonia il 9 giugno all’Università di Helsinki. Attacchi dagli ambienti conservatori. E l’ateneo spiega: “i teologi studiano le questioni centrali dell’umanità e le maggiori minacce odierne, come il cambiamento climatico”

L’Università di Helsinki ha annunciato l’intenzione di conferire a Greta Thunberg un dottorato ad honorem in Teologia, con la cerimonia di conferimento prevista per il 9 giugno.

Il professore Tuomas Heikkilä, docente di Storia della Chiesa, ha spiegato che la scelta di Greta Thunberg come accademica onoraria è dovuta alla sua capacità di affrontare le grandi questioni dell’umanità, come il cambiamento climatico, la perdita della natura e le guerre, che sono problemi causati dall’uomo.

L’Università di Helsinki ha già conferito lauree honoris causa a 30 persone provenienti da tutto il mondo, ma la scelta di Greta Thunberg ha suscitato alcune polemiche da parte dei giornali conservatori, che ritengono che la giovane attivista abbia avuto come unico merito quello di saltare regolarmente la scuola.

Tuttavia, per Greta Thunberg, che dal 2018 si batte per l’emergenza climatica, questa non è la prima onorificenza, poiché nel 2019 le era già stato conferito un dottorato ad honorem presso l’Università belga di Mons.

Il libro “The climate book”

Di recente è stato pubblicato “Il libro sul clima” (The climate book), curato da Greta Thunberg, con saggi di oltre cento autori diversi, tra cui diciotto contributi della stessa Greta. Secondo l’attivista, i problemi di fondo sono l’industrializzazione e il capitalismo: “La rivoluzione industriale, alimentata dalla schiavitù e dalla colonizzazione, ha portato una ricchezza inimmaginabile al Nord globalizzato del mondo, e in particolare a un piccolo gruppo di persone. Questa estrema ingiustizia è il fondamento su cui sono state costruite le nostre società moderne”.

Il libro è costellato di aspre critiche al capitalismo. In quasi cinquecento pagine, ci sono solo poche frasi in cui Thunberg ammette che anche altri sistemi distruggono l’ambiente: “Teniamo presente che quando si parla di sostenibilità, anche tutti i sistemi precedenti hanno fallito. Proprio come tutte le ideologie politiche attuali: socialismo, liberalismo, comunismo, conservatorismo, centrismo, e chi più ne ha più ne metta. Tutte hanno fallito. Ma, in tutta onestà, alcuni hanno certamente fallito più di altri”.

Thunberg si rammarica che “non ci siano leggi o restrizioni che costringano chiunque a compiere i passi necessari per salvaguardare le nostre future condizioni di vita sul pianeta Terra”. Il mondo, scrive, è gestito da “uomini bianchi, privilegiati, di mezza età, etero e cisessuali”, che sono “terribilmente inadatti” ad affrontare la crisi. Invece, suggerisce una delle autrici, Sonja Guajajara, abbiamo bisogno di “donne indigene al centro della lotta per garantire un futuro all’umanità. Infatti, in molte comunità originarie, spetta a noi, donne indigene, gestire e preservare i nostri ecosistemi e conservare le nostre conoscenze attraverso la memoria e le usanze”.

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