Luigi Frati al direttore dell’ANVUR: “Stefano, per pietà, fermiamoci, altrimenti la valutazione verrà travolta!”

luigi frati

Rettori contro l’ANVUR –  Dopo la lettera del presidente della Crui, Paleari, che lamentava un eccesso di burocrazia nelle procedure di autovalutazione imposte agli Atenei dall’ANVUR, ora arriva anche una email del Rettore de La Sapienza, Luigi Frati, riportata oggi dal sito Roars: “Riempiti i moduli, avremo il tempo per fare didattica, per fare ricerca, per tenere un rapporto decente con il sistema internazionale?”, chiede Frati a Stefano Fantoni, direttore ANVUR. Al centro del dibattito, ancora una volta, sono le procedure AVA (Autovalutazione, Valutazione periodica, Accreditamento), ritenute dal Rettore dell’Ateneo romano evidentemente eccessive e incompatibili con il lavoro quotidiano dei docenti.

Ecco l’email inviata da Luigi Frati a Stefano Fantoni

 

Caro Stefano, un medico americano sotto I’incalzare degli adempimenti richiesti per il rimborso spese da parte dell’assicurazione pubblica o privata e per l’osservanza delle regole di qualità con il relativo ranking (best physician in the world), scrisse – 20 anni fa – una mail disperata, presso a poco cosi: “una volta avevo tempo per visitare i pazienti, parlare con i loro familiari, leggere una rivista, ora riempio moduli e parlo con i dirigenti dell’ospedale per migliorare le performance etc.”.

Mi pare che ci stiamo avvicinando velocemente a questo punto di non ritorno. La debolezza della politica-politica, il trasferimento dei poteri d’indirizzo dal MlUR all’ANVUR e di quelli di espressione dell’autonomia dal CUN all’ANVUR, con I’ANVUR che fa le regole e le controlla, tutto, proprio tutto… Siamo sicuri che ciò sia corretto?

Caro Stefano, è vicino il momento che – come preconizzato dalla leggi di Parkinson – tutti avranno da fare, riempiendo moduli dematerializzati, scovando tra le variabili ANVUR (lodevoli nel numero ampio: 4 al quadrato o 5 al quadrato o altro quadrato) quella più conveniente. Tutti occupati producendo nulla o poco per la Società.

Riempiti i moduli, avremo il tempo per fare didattica, per fare ricerca, per tenere un rapporto decente con il sistema internazionale? Tutto questo a risorse decrescenti… come se l’autista dell’autobus dovesse fare contemporaneamente I’autista, il bigliettaio, il garagista, il meccanico, l’amministrativo, il pianificatore degli acquisti dei ricambi e chissà quante altre cose (senza benzina).

A me hanno insegnato che per la revisione-accreditamento periodico di un’automobile bisogna verificare:

a) se ha il motore che funziona e che non inquina oltre un certo limite;

b) se ha le gomme non consunte;

c) se ha i freni che funzionano;

d) se ha le luci di segnalazione, il tergicristallo anteriore e le cinture di sicurezza.

Non mi chiedono: specchietto retrovisore illuminato sia per il conducente che per il passeggero (ovviamente riscaldato oppure no), hifi, sedili reclinabili, sedili riscaldati, tappezzeria in pelle, tergilavacristalli dei fari, portabottiglia, navigatore, aria condizionata modulata secondo i passeggeri, videomonitor, sensore parcheggi, antifurto personalizzato, etc, etc, etc. Stefano, per pietà, fermiamoci, altrimenti la valutazione verrà travolta!

Cari saluti

F.to Luigi Frati

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