L'ispettore del Miur: "Docenti assunti con la fase C si trovano a bivaccare nei corridoi"

“Molti docenti che hanno preso servizio si trovano a bivaccare nei corridoi”: sono le parole di Max Bruschi, ex consigliere del Ministro Gelmini e oggi ispettore scolastico per conto del Miur. Una dura critica rispetto all’impiego di quello che avrebbe dovuto essere l’organico di potenziamento previsto dalla Buona Scuola e che, invece, stando alla segnalazione dell’ispettore, si trova a perdere tempo per i corridoi della scuola.
Sotto accusa ci sono anzitutto i dirigenti scolastici: “Il DS che non compie la necessaria valutazione (se del caso, anche “allertandosi”) – scrive Bruschi sul suo profilo Facebook – viene meno a uno dei compiti connessi al profilo. Forse, al principale”.
L’organico di potenziamento dovrebbe servire a sperimentare, almeno nell’interpretazione dell’ispettore del Miur, e questo non viene fatto: “Si possono usare i docenti C per scomporre le classi e fare gruppi di livello – propone Bruschi – per sperimentare “nuovi” modelli (il “modello stellare”, ad esempio, con un insegnante del “leggere scrivere far di conto” e gli specialisti di motoria, musica, inglese… ); per prolungare l’orario del “tempo a scuola” con attività didattiche facoltative. Chi lo proibisce?”.
I docenti della fase C potrebbero poi essere utilizzati per attivare percorsi extrascolastici, nei limiti di quanto previsto dall’articolo 10 del dPR 89/2010, ovvero tutte quegli insegnamenti facoltativi in linea con il profilo professionale e formativo dei docenti.
Insomma, manca una buona dose di proattività, di indipendenza dalle scelte centrali, manca soprattutto la realizzazione della tanto agognata autonomia, in teoria possibile proprio grazie alle novità introdotte con la Buona Scuola: “Aggiungo una questione – conclude Bruschi – Le istituzioni scolastiche sono AUTONOME. Non solo, rispetto alle loro DISPONIBILITA’, non devono attendere disposizioni dagli USR o dagli AT (ah, l’attesa del “superiore ministero”…), ma quelle stesse disposizioni, normativamente, non potrebbero assolutamente “manomettere” ciò che è di stretta competenza, per l’appunto, delle istituzioni scolastiche e dei loro dirigenti”.
Qui sotto l’ispettore del Miur Max Bruschi
max bruschi

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