Liguria, no al congedo mestruale nelle scuole

Il Consiglio regionale ha bocciato la proposta di promuovere nelle scuole l’assenza dalle lezioni per gli effetti del ciclo. Il centrodestra vota compatto per il no. Intanto il tasso di assenteismo dalle lezioni delle studentesse va dal 13 per cento al 51 per cento.

Il Consiglio regionale della Liguria ha detto no all’inserimento del congedo mestruale nei regolamenti d’istituto delle scuole secondarie di secondo grado: è stata bocciata, infatti, una mozione con 10 voti a favore (centrosinistra e M5S), 3 astenuti (i consiglieri della Lista Toti Liguria Angelo Vaccarezza, Chiara Cerri e Daniela Menini) e 13 contrari (gli altri consiglieri del centrodestra).

Il documento presentato dalla consigliera Selena Candia (Lista Sansa) avrebbe impegnato la Giunta Toti ad “avviare un dialogo con il direttore dell’Ufficio scolastico regionale affinché fosse inserito il congedo mestruale nei regolamenti d’istituto delle scuole secondarie di secondo grado e a sollecitare, nelle sedi istituzionali opportune, l’avvio di un iter legislativo per prevedere il congedo mestruale per le lavoratrici”.

Nel documento si rilevava che dal 60 al 90 per cento delle donne soffrono di dismenorrea, causando tassi dal 13 per cento al 51 per cento di assenteismo a scuola e dal 5 per cento al 15 per cento di assenteismo nel lavoro e che diversi Paesi europei ed extraeuropei hanno introdotto il congedo mestruale.

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