A Buccinasco, provincia di Milano, l’iniziativa di regalare il libro La più bella del mondo di Walter Veltroni e Francesco Clementi in alcune scuole elementari ha scatenato una forte polemica. La Lega, con il deputato Rossano Sasso, ha parlato di “indottrinamento” e ha presentato un’interrogazione parlamentare. L’Ufficio scolastico della Lombardia ha avviato verifiche sulla correttezza della distribuzione del testo.
Anche il vicepremier e leader della Lega, Matteo Salvini, è intervenuto sulla questione, definendo “gravissimo” il fatto che il sindaco e l’assessora del Pd Martina Villa abbiano distribuito il libro senza il consenso dei genitori. “Chi ha finanziato quei libri? Perché il sindaco e l’assessore erano nelle scuole? Conto che venga fatta chiarezza”, ha dichiarato Salvini sui social.
Il libro, rivolto ai ragazzi, racconta i principi della Costituzione attraverso storie di bambini. Si parla di bimbi partigiani, minori arrivati in Italia sui barconi e un bambino costretto a indossare scarpe da donna perché erano le uniche disponibili in famiglia. Secondo la Lega, si tratta di contenuti politicizzati che non dovrebbero entrare nelle scuole. Anche l’associazione Pro Vita ha attaccato duramente l’iniziativa, sostenendo che “le scuole si stanno trasformando in circoli di estrema sinistra”.
Dal Partito Democratico arriva una ferma difesa dell’iniziativa. Il senatore Verini accusa la Lega di voler censurare un libro che racconta semplicemente la storia di Pio La Torre. Il bambino siciliano non potendosi permettere scarpe proprie, usava quelle della zia con il tacco per andare a scuola. Solo così riuscì a studiare e a diventare un simbolo della lotta alla mafia. “È evidente che Sasso non legge i libri che vorrebbe mettere al rogo”, ha dichiarato Verini.
Anche altri esponenti dem, tra cui i deputati Irene Manzi e Vinicio Peluffo, hanno difeso la scelta del testo, definendo “grottesca” la denuncia della Lega. Pierfrancesco Majorino, capogruppo Pd in Consiglio regionale lombardo, ha precisato che il libro è stato scelto dalle docenti e non dal sindaco, chiedendo alla Lega di scusarsi.
Nel frattempo, il Ministero dell’Istruzione ha aperto un’indagine dopo le segnalazioni di alcune famiglie.
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