Li-Fi, la tecnologia green che sostituirà il Wi-Fi

Una start-up italiana in aprile ha connesso la prima scuola con tecnologia Li-Fi. E vuole portare la connnettività green nei musei italiani
Elementary School Science Teacher Uses Interactive Digital Whiteboard to Show Classroom Full of Children how Software Programming works for Robotics. Science Class, Curious Kids Listening Attentively

Li-Fi è il futuro green della rete internet che sta sostituendo il Wi-Fi. In un presente in cui le società ridiscutono l’impatto ambientale dell’azione umana sull’ecosistema, c’è una tecnologica che permette di sfruttare lo spettro luminoso attraverso i led e trasformarlo in connessione dove viaggia l’attuale rete internet: è il Li-Fi, che si prefissa di sostituire il Wi-Fi a radio frequenze già nei prossimi anni.

In Italia una startup, To Be, fondata nel 2016 da Francesco Paolo Russo e Raniero Pani, sta portando avanti una nuova filosofia di vivere gli spazi attraverso il Li-Fi. “Fin dagli studi all’università ho cercato un modo per migliorare il dialogo tra lo spazio che viviamo, familiare, lavorativo o ludico, e la tecnologia con che utilizziamo all’interno di esso”, racconta a Corriereuniv Francesco Paolo Russo, Ceo di To Be. In aprile la startup ha realizzato la prima aula di informatica completamente collegata con Li-Fi in un istituto del quartiere Prima Valle a Roma. E poi sono arrivate altre tre scuole nelle Marche: Camerino, Pollenza e San Severino Marche.

Li-Fi tra presente e futuro

“Tutto è nato su twitter – ricorda Russo – dove inizia a discutere con vari esperti della possibilità di applicare la tecnologia Li-Fi in vari campi. Uno di questi, Raniero Pani, sarebbe poi diventato mio socio in questa avventura”. Nei primi anni di attività i due esperti sperimentano: “Il primo successo è stato dotare il museo archeologico di Pompei di tecnologia Li-Fi. Il primo museo al mondo ad averla – afferma Russo – e successivamente abbiamo dotato un’intera nave di questa tecnologia”. E dalla sperimentazione si è passati poi a definire dei prototipi che divenissero standardizzati e quindi commerciabili. “Negli ultimi due anni abbiamo sviluppato due soluzioni definitivie con cui oggi possiamo commercializzare tecnologica Li-Fi mediante la nostra piattaforma LiFiZone. Il mondo e la portata delle applicazione Li-Fi sono tantissime: oggi ci stiamo concentrando principalmente sul mondo dei beni culturali, sugli uffici e le scuole per connetterli con tecnologia Li-Fi”.

I vantaggi della rete a Led

Vi sono non pochi vantaggi: minor consumi risparmio energetico, aumento della banda (ad esempio il problema del passaggio in radiofrequenza della fibra ottica con il Wi-Fi depotenzia la connessione, con il Li-Fi questo non avviene). “Riusciamo ad arrivare anche a diversi giga come capacità di banda – sottolinea Russo -. Altro vantaggio è la sicurezza informatica: mentre con il Wi-Fi è più semplice “bucare” una connessione, intercettare il segnale Li-Fi è molto più complesso”. Nel prossimo futuro dell’azienda, oltre raggiungere più scuole possibile, vi sarà anche l’implementazione di reti Li-Fi in otto musei ed “anche la creazione di funzioni correlate come “permettere di avere informazioni di specifiche opere in tempo reale – spiega Russo – insieme ad un sistema di navigazione interno al museo molto preciso, come un google map”.

Il Pnrr rappresenta una grande opportunità per le startup innovative che hanno una tecnologia estremamente trasversale che può portare benefici alla Pubblicha Amministrazione. “Auspico che vi sia la possibilità anche per le startup piccole di partecipare ai nuovi bandi – conclude Russo – prevedendo ad esempio come requisito premiante che in una rete d’impresa ci debba essere una startup innovativa”.

Total
38
Shares
Lascia un commento
Previous Article

Orientasud, torna il salone per i ragazzi del Meridione. Berriola: "Aziende non trovano giovani"

Next Article

Molestie a studentesse, docente sospeso dall'Università di Bari

Related Posts