Leopardi, la collezione Ruggiero trova posto al Suor Orsola

Una collezione ricchissima, di ottomila pezzi

L’Università Suor Orsola Benincasa custodisce, da oggi, un altro grande patrimonio: la biblioteca leopardiana Nicola Ruggiero. Manoscritti, lettere, stampe, quadri e fotografie. Una collezione ricchissima, di ottomila pezzi, frutto di una passione nata a soli cinque anni tramandata dal padre e che ha accompagnato Ruggiero nei suoi quasi novant’anni di vita alla ricerca di pezzi introvabili e preziosi.
Tra i più rilevanti, l’edizione Starita dei Canti (1835) e delle fatidiche Operette, strappate queste allo stesso editore dalla censura e dunque rarissime; i confetti cannellini di Sulmona che secondo alcuni storici pare abbiano causato la morte di Leopardi per troppa golosità e la prima poesia scritta a 12 anni da Leopardi, dedicata al suo educatore Sebastiano Sanchini e acquistata per 100mila euro 8 anni fa ad un’asta da Christie’s a Londra.

Ruggiero, che ha ricevuto Lauree Honoris Causa a Pechino in cultura universale, a Città del Capo in arte e poesia e all’Università Suor Orsola Benincasa in Conservazione dei Beni Culturali, dona così all’ateneo partenopeo un patrimonio inestimabile la cui visita, con ingresso gratuito, sarà aperta al pubblico ogni martedì dalle ore 10 alle 13.

La collezione.
Una sala dedicata alle opere di Leopardi con due sezioni speciali: una per le poesie e una dedicata allo Zibaldone e con una vetrina dedicata alle interpretazioni di Leopardi delle rime del Petrarca;
Una sala per la Saggistica su Leopardi con 4mila volumi tutti rilegati;
Una sala per l’oggettistica con statue, targhe, medaglie, monete, stampe e fotografie;
Emeroteca leopardiana interamente dedicata ai giornali e alle riviste.

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