L’azalea della ricerca di Airc quest’anno sboccia online: si potrà ordinare su Amazon

A causa delle restrizioni per il coronavirus, per tutelare la salute di volontari e sostenitori, per la prima volta le azalee della ricerca non saranno distribuite in piazza ma si potranno ordinare solo Amazon e riceverle direttamente a casa con una donazione di 15 euro“

Anche quest’anno torna l’appuntamento con l’azalea della ricerca di Fondazione Airc, ma per la prima volta le piantine non saranno distribuite nelle piazze di tutta Italia dai volontari ma saranno ordinabili solo su Amazon e arriveranno a casa grazie al contributo di Banco BPM. 

Da oggi sarà possibile prenotare – con una donazione di 15 euro – le piantine di azalea 100% italiane, un simbolo della ricerca sui tumori delle donne che quest’anno amplificano il proprio valore simbolico diventando un regalo ancora più speciale da dedicare a tutte le mamme, per far sentire la propria vicinanza anche stando lontani.  La scelta di non distribuirle nelle piazze che si è resa necessaria per tutelare la salute di volontari e sostenitori di Airc dai rischi dell’emergenza Covid-19, e che è stata possibile solo grazie al coinvolgimento di Amazon che ha raccolto il testimone dalle mani dei 20mila volontari Airc per portare le piantine direttamente a casa.

Nel corso di questi trentasei anni l’azalea è diventato un prezioso alleato per ricercatrici e ricercatori Airc: attraverso la sua distribuzione, iniziata nel 1984, sono stati raccolti più di 270 milioni di euro, fondi che hanno contribuito allo sviluppo di diagnosi sempre più precoci e terapie personalizzate, più efficaci e meglio tollerate per tutte le pazienti. Un impegno eccezionale che non può permettersi battute d’arresto, per contrastare tutti i tipi di cancro che, solamente lo scorso anno, in Italia hanno colpito circa 175mila donne.

Il cancro al seno è il più diffuso, con 53.000 nuovi casi all’anno, il che equivale a circa 145 diagnosi al giorno. Riguarda tutti, direttamente o indirettamente, perché colpisce una donna su nove nell’arco della vita, e con lei le persone che le stanno vicine. È però anche il tumore per il quale, negli ultimi decenni, la ricerca ha ottenuto risultati importanti, portando la sopravvivenza a cinque anni dalla diagnosi a crescere fino a circa l’87%. Molte pazienti tuttavia aspettano risposte specifiche per le forme più aggressive che non rispondono alle terapie oggi disponibili, come accade per il tumore al seno triplo negativo e per il carcinoma mammario metastatico.

Il cancro del colon-retto rappresenta il secondo tumore maligno nella donna nei paesi occidentali. La malattia è maggiormente diffusa in persone di età compresa fra i 60 e i 75 anni, con poche distinzioni fra uomini e donne. L’incidenza è però in aumento nella popolazione femminile per via delle abitudini di vita sempre più uniformi tra i due sessi. Negli ultimi anni si è assistito a una diminuzione della mortalità, attribuibile ai programmi di screening, alla diagnosi precoce e al miglioramento delle terapie, sempre più mirate e personalizzate. 

Si stima poi che lo scorso anno in Italia le nuove diagnosi di tumore al polmone siano state 42.500, di cui 13.000 nelle donne. Nei dieci anni compresi tra il 2003 e il 2014 l’incidenza è risultata in calo negli uomini (-1,6 per cento) e in aumento tra le donne (+2,2 per cento). Ben l’85-90% dei tumori polmonari è dovuto al fumo e il rischio di ammalarsi cresce all’aumentare del numero di sigarette fumate e al numero di anni da cui si fuma.

I tumori ginecologici interessano ogni anno circa 16.000 pazienti. Per il cancro dell’endometrio e della cervice uterina la sopravvivenza a cinque anni ha registrato una crescita costante, arrivando rispettivamente al 77% e al 74%. Più complessa la situazione del tumore dell’ovaio che risulta difficile da diagnosticare precocemente e spesso presenta un alto tasso di recidiva e di resistenza ai farmaci. Per superare questi problemi i ricercatori Airc sono al lavoro su nuove combinazioni terapeutiche capaci di ridurre la resistenza ai farmaci e insieme stanno focalizzando l’attenzione sull’immunoterapia, con l’obiettivo di individuare composti in grado di stimolare le risposte immunitarie delle pazienti.“

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