La Commissione Ue ha avviato una procedura di infrazione nei confronti dell’Italia, inviando una lettera di messa in mora per il mancato adeguamento della legislazione nazionale alla direttiva sul lavoro a tempo determinato.
Secondo quanto riportato dall’agenzia Dire, la normativa italiana esclude gli insegnanti con contratto a tempo determinato dalla progressione salariale graduale basata sui precedenti periodi di servizio, garantita invece ai docenti a tempo indeterminato.
“La Commissione ritiene che queste condizioni di lavoro violino il principio di non discriminazione dei lavoratori a tempo determinato e il diritto comunitario”, si legge in un comunicato ufficiale.
L’Italia ha ora due mesi di tempo per rispondere e affrontare le criticità sollevate da Bruxelles. In caso di mancata risposta o di misure ritenute insufficienti, la Commissione potrà procedere con un parere motivato, il passo successivo prima di un eventuale deferimento alla Corte di giustizia dell’Ue.
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