La scuola si trasforma in centro di accoglienza per gli sfollati dell’alluvione e la preside chiude a chiave tutte le tv: è polemica

La dirigente scolastica dell’istituto comprensivo “Matteotti” di Alfonsine, in provincia di Ravenna, non ha permesso l’utilizzo di materiale elettronico agli ospiti della scuola durante l’emergenza per il maltempo. Genitori sul piede di guerra.

Non ci sono solo storie di solidarietà e condivisione nell’alluvione che ha colpito l’Emilia-Romagna il 16 e il 17 maggio scorsi: una scuola di Alfonsine, in provincia di Ravenna, e la sua preside sono finiti al centro delle polemiche a causa della decisione della dirigente scolastica di non permettere l’utilizzo di tv e materiali elettronici agli sfollati (soprattutto anziani) che erano stati ospitati nei locali della scuola trasformati in centro di accoglienza durante le fasi più concitate dell’alluvione.

Secondo quanto ha denunciato il comitato genitori dell’istituto comprensivo Matteotti, la dirigente scolastica mentre la scuola si riempiva di sfollati, brandine e volontari si sarebbe preoccupata di mettere al sicuro televisori e lavagna interattive lasciando alle persone che avevano trovato rifugio nei locali scolastici solo una tv che però era sprovvista di antenna e quindi inutilizzabile da parte delle circa 40 persone presenti.  

“Si trattava principalmente di anziani, alcuni con problemi di deambulazione, o famiglie in difficoltà che non avevano possibilità di trovare un alloggio alternativo – ha spiegato al Corriere Romagna Alice Lucci, portavoce del gruppo di genitori che ieri hanno convocato una riunione per affrontare il caso – La prima azione della preside si è vista in meno di 24 ore: ha fatto chiudere tutti gli armadietti dei bambini, contenenti principalmente quaderni. Un’azione che è stata eseguita di fronte ai volontari che in quel momento stavano gestendo la reale emergenza. Poi una persona di fiducia è tornata nell’istituto per requisire telecomandi e spostare tv e lim. È stata concessa un’unica televisione, posizionata all’ingresso della scuola trascurando il fatto che senza antenna era inutilizzabile. È dovuto intervenire un volontario antennista per creare un collegamento”.

La dirigente scolastica romagnola era già finita nei mesi scorsi al centro di una raccolta firme depositata all’Ufficio scolastico provinciale e regionale da parte dei genitori che ne contestavano i metodi di gestione della scuola. Adesso quanto accaduto durante l’alluvione non farà altro che inasprire ancora di più i rapporti.

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