Dopo la vicenda dell’allieva della Scuola Marescialli di Firenze che si è tolta la vita un’allieva di 25 anni, Beatrice, arrivano denunce ed esposti nei confronti degli insegnanti. L’edizione fiorentina di Repubblica dice che il sindacato dei carabinieri Unarma depositerà un esposto in cui ne racconta altri. Per denunciare un clima da Full Metal Jacket nella caserma. Il sindacato aveva segnalato il 12 febbraio scorso al ministero della Difesa alcune pratiche. Come quella di tenere gli allievi per circa un’ora con il braccio sinistro alzato. Oppure il controllo dei messaggi su Whatsapp e le perquisizioni degli effetti personali contenuti nelle valigie. In un altro esposto si parla di un dado utilizzato per scegliere le sanzioni per i ritardi nelle libere uscite o nelle violazioni del dress code.
Finora una sessantina di aspiranti marescialli ha lasciato la scuola. La ragazza suicida invece si lamentava per l’ambiente rigido e totalitario. Tanto da rovinarle la vita, da farle perdere i capelli e da renderla insofferente ai divieti. Come quello di indossare stivaletti tipo Doctor Martens o Timberland durante le libere uscite. Intanto la procura di Firenze ha acquisito la lettera dei genitori della ragazza. Sono state anche raccolte decine di testimonianze di persone vicine alla vittima. Ma nessuno ha fatto cenno a un clima di violenza psicologica nei suoi confronti. L’indagine è per istigazione al suicidio e a carico di ignoti.
Il padre: “Nessuno si spiega ancora il perché mia figlia si è uccisa”
“Nessuno di noi familiari si spiega ancora perché mia figlia si è uccisa”, “la domenica era stata a casa ed era tranquilla, il giorno dopo l’abbiamo contattata, mia moglie ci ha parlato, con me ha scambiato dei messaggi poi dopo le 11 circa non ha risposto più ai messaggi di nessuno. Una collega di corso che non riusciva a contattarla è andata a cercarla trovandola morta. Le è successo qualcosa che l’ha turbata, non capiamo cosa. Speriamo che le indagini aiutino a chiarire”. Lo dice il padre della 25enne allieva della Scuola marescialli dei carabinieri di Firenze morta suicida il 22 aprile rispetto alla lettera in cui la famiglia riporta le critiche che la 25enne aveva fatto durante i mesi di corso su alcune regole della Scuola.
Lettera che un esposto del sindacato Unarma farà acquisire domani agli atti della procura di Firenze. “Non accusiamo nessuno, l’Arma ci è stata vicina – prosegue – ma vogliamo sapere perché Beatrice si è uccisa e vogliamo che si parli di questi suicidi che avvengono nelle caserme, ne vanno capite le cause, che problemi ci sono, perché non si ripeta per altri la stessa cosa successa a lei”.
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