La Sapienza celebra Sofia Corradi: un dottorato di ricerca per la “mamma” di tutti gli Erasmus

Un dottorato di ricerca per “Mamma Erasmus”. Sofia Corradi, pedagogista italiana e celebre per aver ideato e costruito il programma Erasmus, ha ricevuto questa mattina il dottorato di ricerca honoris causa in Psicologia sociale, dello sviluppo e della ricerca educativa dall’Università La Sapienza di Roma al termine di una cerimonia che si è svolta in videoconferenza. Classe 1943, Sofia Corradi ha studiato Giurisprudenza proprio nell’ateneo romano e oggi, dopo tanti anni, è ritornata almeno virtualmente nei luoghi dove cominciò il suo percorso di studi che poi, dopo un percorso non certo senza ostacoli, contribuì a far nascere l’Erasmus che ha dato il via all’interscambio degli studenti fra le università europee.

Visibilmente emozionata, “Mamma Erasmus” durante la cerimonia aperta dalla prolusione della rettrice Antonella Polimeni, ha raccontato come nacque l’idea che l’ha resa poi celebre fra gli studenti di tutta Europa. Ha ricordato come al termine di una esperienza di studio svolta presso la Columbia University, durante il quarto anno di Giurisprudenza, vinse una borsa Fulbright che le permise di frequentare la Graduate School of Law della prestigiosa università statunitense dove conseguì il master in Diritto comparato. Tornata in Italia, chiese, senza successo, il riconoscimento degli esami sostenuti all’estero. Dopo una lunga battaglia, portata avanti fin dagli anni ‘60, e in seguito a una fase di sperimentazione, nel 1987 venne inaugurato all’interno dell’Unione europea il programma Erasmus, a oggi considerata l’esperienza comunitaria di maggiore portata educativa a livello mondiale.

Un momento della cerimonia

“Devo ammettere che io non ho mai pensato che questa esperienza dovesse avere una connotazione esclusivamente europea – ha ricordato Sofia Corradi – Anzi, la mia idea era quella di creare un sistema di scambio che avesse una valenza mondiale. Per questo sono soddisfatta che oggi, dopo tanti anni, si vada in quella direzione”.

La neo dottoressa di ricerca si è poi soffermata su quel soprannome, “mamma Erasmus”, con cui è ormai conosciuta in tutto il mondo. “Anche se ormai ha completamente sostituito il mio nome in quell’ambito – ha detto – devo dire che mi piace molto, perché mi ha sempre dato un’idea di affetto, come quei nomi di ristoranti e trattorie dove si mangia bene e dove si torna volentieri. Spero di essere riuscita a ricambiare questo affetto”.

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