La rivincita degli umanisti: con l’IA saranno loro i più richiesti dalle aziende

E’ questo lo scenario delineato dagli analisti per i prossimi anni. A pesare l’esigenza di “governare” gli scenari aperti dall’avvento dell’Intelligenza Artificiale.

Assieme ai “soliti” ingegneri e tecnici specializzati nei prossimi anni anche i laureati nella materie umanistiche (come per esempio quelli in Filosofia e Lettere) potrebbero essere tra i profili più richiesti dal mercato del lavoro. Tutto merito (o colpa) dell’Intelligenza Artificiale, delle sue enormi potenzialità ma anche dei suoi innumerevoli rischi che spingono le aziende a ricercare persone in carne e ossa in grado di governarla.

La proiezione, riportata da un articolo del Messaggero, deriva da una serie di report di società di consulenza e recruiting come Ey, Pearson Italia, Accenture, ManpowerGroup e PageGroup, con quella che gli esperti del mercato del lavoro considerano “una progressiva e maggiore ibridazione tra le competenze tecnologiche e alcuni profili umanistici, resa indispensabile dall’avvento tumultuoso delle nuove tecnologie”. Ibridazione che varie aziende italiane e alcune università hanno già iniziano a sperimentare, anche con corsi di alfabetizzazione all’IA intersettoriali.

Ecco dunque che nei prossimi anni profili come quelli degli psicologi, laureati in lettere o filosofia, potrebbero riacquistare nuovo appeal all’interno del mercato del lavoro. “Complice la maggiore attenzione al tema della salute psicologica – ha detto David Lazzari, presidente dell’Ordine degli psicologi al Messaggero – sono sempre di più le aziende che assumono o chiamano come consulenti i nostri professionisti per dare supporto terapeutico e gli psicologi del lavoro sono sempre più importanti per orientare e selezionare il personale, anche controllando e approfondendo la prima scrematura dei curricula, che già viene fatta dal alcune società tramite l’IA”.

Secondo Ey gli analisti di mercato e gli psicologi nelle aziende potrebbero crescere di oltre il 3% nei prossimi anni. Ancor più forte, del 15,6%, sarebbe l’aumento degli esperti in relazioni pubbliche e dell’immagine mentre in crescita potrebbe essere anche la domanda di esperti di contenuti da veicolare sul web irriproducibili dall’IA, insegnanti di discipline umanistiche e “manager” per la relazione con i consumatori digitali.

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