La patente di guida? Si prenderà (anche) a scuola

Il ministro Valditara annuncia l’arrivo di un nuovo decreto sull’educazione stradale a scuola: previsti dei corsi che riconosceranno dei crediti agli studenti per il conseguimento delle varie patenti di guida.

Avviare dei percorsi di educazione stradale che diano crediti agli studenti ai fini del conseguimento delle varie patenti. È l’idea del ministero dell’Istruzione e del Merito, in accordo con il ministero dei Trasporti e il ministero dell’Interno, per educare all’educazione stradale e mettere fine alle stragi sulle strade.
L’iniziativa avrà la sua prima testimonianza nel decreto sulla sicurezza stradale che coinvolgerà in modo significativo il ministero dell’Istruzione. Il ministro Giuseppe Valditara ne ha parlato in occasione del secondo appuntamento della rubrica ‘Il ministro risponde’, sui canali social del Mim.

“I corsi saranno tenuti nelle scuole non solo da docenti formati, ma anche da personale esporto e tecnici. Vogliamo anche lanciare una giornata nazionale in cui portare in tutte le scuole italiane dei testimoni illustri. E poi portare nelle classi le esperienze più drammatiche, perché i giovani si rendano conto del rischio che comporta una guida distratta – ha spiegato Valditara – Vogliamo, inoltre, lanciare un questionario da diffondere in tutte le scuole per avere la consapevolezza del grado di conoscenza dei giovani delle regole della circolazione stradale perché i giovani si rendano conto di quali conseguenze devastanti per il futuro di un cittadino può avere un omicidio stradale”.

“Già la prossima settimana i capi di gabinetto dei tre ministeri si riuniranno. Stiamo procedendo alle limature del decreto legge che per maggio sarà pronto. Dal prossimo anno scolastico, intendiamo varare l’educazione stradale insieme al discorso dell’educazione alla cittadinanza e tutte le altre misure – ha concluso il ministro – i docenti saranno una parte fondamentale: la loro collaborazione sarà decisiva. Noi facciamo affidamento sul loro entusiasmo e sulla loro capacità di sentire che stanno facendo una cosa importante per i nostri ragazzi. Dobbiamo dire basta a queste stragi”.  

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