Il presidente toscano dell’Associazione nazionale presidi, Alessandro Artini, ha dato il via alla rivolta: i presidi si rifiuteranno di compilare moduli di valutazione, di selezionare insegnanti con i colloqui, di accettare reggenze di nuovi istituti e molto altro ancora. Tutto questo a causa delle eccessive incombenze burocratiche e di una riforma, quella della Buona Scuola, che ha ricoperto i dirigenti scolastici di enormi responsabilità senza dare loro poteri effettivi e uno stipendio adeguato.
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