La Buona Scuola a tappe forzate in Senato. Bypassate le commissioni; il Governo chiederà la fiducia

Foto Vincenzo Livieri – LaPresse 20-05-2015 – Roma – Italia Cronaca Manifestazione contro la riforma della scuola promossa dal Governo Renzi Photo Vincenzo Livieri – LaPresse 20-05-2015 – Rome – Italy News Demonstration against the reform of the public school

Tappe forzate per la Buona Scuola: nella giornata di ieri, i capigruppo di palazzo Madama hanno stabilito il limite per la presentazione degli emendamenti ad oggi alle ore 19.00. Il testo arriverà, quindi, in aula del Senato senza l’approvazione della Commissione istruzione e senza relatori, ma accompagnato da un maxiemendamento che, secondo il gruppo di maggioranza, raccoglie buona parte delle suggestioni emerse in discussione.
Il testo che arriverà al vaglio dei senatori, quindi, sarà quello uscito dalla Camera. Su di esso, i senatori Puglisi (Pd) e Conte (Ap) formuleranno una serie di proposte di modifica contenute nel maxiemendamento. I cambiamenti che verranno presentati in aula del Senato riguardano lo slittamento di una parte della riforma al 2016/2017, in particolare la parte relativa ai nuovi poteri delegati ai dirigenti scolastici; anche il numero delle assunzioni dovrebbe aumentare, inserendo nelle immissioni del prossimo settembre anche gli idonei del concorso del 2012 inizialmente rimandata al 2016. Infine novità anche sul fronte del concorso scuola 2016/2019 che verrebbe bandito entro il 1° dicembre 2015 e non più entro il 1° ottobre, e a cui potrà parteciparvi chi ha più di 36 mesi di supplenze.
Resta irrisolto il nodo dei tremila emendamenti presentati dalle opposizioni parlamentari in commissione: M5S e Sel hanno dimostrato di non volerle ritirare come suggerito dal premier Matteo Renzi. E’ probabile a questo punto, che il governo decida di porre il quesito di fiducia per forzare lo stallo e arrivare ad una rapida approvazione del testo.
Dure le reazioni delle forze di minoranza: “La fiducia se la voteranno loro e i loro amici. Noi usciremo perché non partecipiamo ai teatrini che fanno ridere i polli”, ha dichiarato il capogruppo della Lega Nord, Centinaio.
“Ancora una volta ai trucchi. Hanno addirittura fissato il termine per i subemendamenti in commissione, per domani alle 14, pur non avendo alcuna intenzione di discutere alcunché in commissione – ha dichiarato la deputata Sel, De Petris – Se pensano che la questione terminerà e che tutto si placherà con il voto di fiducia, maggioranza e governo si sbagliano di grosso. Il mondo della scuola è molto più consapevole di quanto credano”.
Ottimista, invece, il ministro dell’Istruzione Stefania Giannini: “L’emendamento interamente sostitutivo presentato dai relatori è un ottimo lavoro di sintesi che accoglie alcune richieste e che contiene la fattibilità del piano delle assunzioni. Spero che il ddl vada a buon fine”.
Dal mondo della scuola, intanto, si alza la voce del sindacato Anief, che ha già annunciato di avere pronti 70 mila ricorsi da parte dei docenti nel caso in cui la riforma andasse in porto:  “Se il testo dovesse rimanere immutato – afferma il sindacato in una nota – rimarranno fuori tutti gli insegnanti che hanno frequentato i corsi di abilitazione Pas o i Tfa, oltre a coloro che hanno conseguito il titolo all’estero e in Scienze della formazione primaria dopo il 2011”.
 
A questo il link il testo completo del maxiemendamento presentato dai relatori Puglisi e Conte al Senato.
 

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