Intelligenza artificiale in classe per individuare difficoltà di apprendimento

Intelligenza artificiale

La quarta rivoluzione industriale porta con sé sfide e interrogativi complessi, soprattutto dal punto di vista etico, democratico e dell’apprendimento. La FLC CGIL non assume un atteggiamento luddista né di passiva accettazione, ma ritiene fondamentale avviare una riflessione approfondita su questi cambiamenti. Cambiamenti che stanno trasformando radicalmente sia il modello di apprendimento che le modalità di pensiero, specialmente con l’avvento dell’intelligenza artificiale.

A sottolinearlo è Gianna Fracassi, segretaria generale della FLC CGIL, in un’intervista all’ANSA. “Per questo motivo non siamo favorevoli alla sperimentazione degli assistenti virtuali nella didattica per l’individuazione delle difficoltà di apprendimento” dice. “Ci sembra un approccio limitato e potenzialmente rischioso, soprattutto perché prevede l’affidamento della gestione dei software a imprese private, con conseguente accesso ai dati sensibili di studenti e studentesse” conclude.

Fracassi evidenzia inoltre come, ancora una volta, innovazioni della portata dell’intelligenza artificiale vengano introdotte senza un’adeguata regolamentazione e senza una reale consapevolezza dei loro limiti e criticità, oltre che delle straordinarie potenzialità: “Processi così pervasivi e dirompenti non dovrebbero essere semplicemente accettati, ma affrontati e governati con una visione più ampia e responsabile”.

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