Udu: “218 mnl rubati agli studenti”

Sono 33 secondo l’Unione degli universitari gli atenei fuorilegge. E sarà contro di loro che l’Udu ricorrerà per dimostrare che la tassazione studentesca è fuori legge. Da un’inchiesta realizzata dall’Unione è emerso che solo nel 2010 la parte fuorilegge delle tasse studentesche in tutta Italia è stata di circa 218 milioni di euro, di cui 82 milioni (il 37,6%), solo negli atenei della Lombardia.

Sulla base dei dati pubblicati dallo stesso ministero dell’Istruzione, gli studenti dell’Udu hanno calcolato l’esubero fuorilegge di ogni ateneo oltre il tetto del 20% (rapporto tra la sommatoria di tutte le tasse studentesche e i fondi ministeriali che arrivano all’ateneo in questione) e anche il prelievo totale. Il risultato è l’esistenza di una sorta di “tesoretto fuorilegge” sottratto dalle tasche degli studenti e delle loro famiglie.

Dopo la vittoria del ricorso al Tar di Milano, il quale ha condannato l’Università di Pavia a risarcire tutti gli studenti per aver superato il limite previsto dalla legge sulle tasse universitarie, l’Unione degli Universitari si sta rivolgendo a tutte le università e ai Rettori che, “terrorizzati da ricorsi a catena, attaccano gli studenti: ribadiamo più che mai che il problema vero non siamo noi studenti. Come stiamo denunciando da anni, c’è un problema sostanziale legato al taglio delle risorse per le università”.

“Come emerge chiaramente dai dati – spiega il Coordinatore Nazionale Michele Orezzi – l’ateneo di Pavia è solo uno dei 33 atenei italiani che già nel 2010 erano fuorilegge per tasse troppo alte. Un fenomeno che, secondo dati parziali, nel 2011 è peggiorato andando a sfondare il tetto del 20% in altri atenei rendendoli l’assoluta maggioranza. L’effetto domino della sentenza del Tar di Milano è, in sostanza, un fantasma concreto. E il sindacato studentesco vuole andare fino in fondo per difendere diritti e portafoglio degli studenti universitari”.

“Con i nostri ricorsi vogliamo evidenziare questo punto e far in modo che venga rispettata la legge. Invece di piangere miseria ora ignorando il problema dei tagli e facendoli ricadere sugli studenti e sulle loro famiglie, è necessario che tutta l’università si unisca alla voce degli studenti che dal 2008 protesta per un mondo dell’Istruzione Pubblica, di qualità e accessibile a tutti. Usciamo dall’ipocrisia degli ultimi anni e diciamo chiaramente che è necessario un maggior investimento in Scuola, Università Pubblica, Ricerca libera e nel diritto allo studio, ormai quasi scomparso nel nostro Paese. E’ questo che chiediamo di fare immediatamente al nuovo Governo e al Ministro Profumo. Ne va del nostro futuro e quindi del futuro del nostro Paese”.

Total
0
Shares
Lascia un commento
Previous Article

5 ingegneri alla BIP

Next Article

Master al Campus Biomedico di Roma

Related Posts